NEL 1948 SI annunciavano tempi grami: dopo la guerra, che aveva devastato tutto, l’Unione sovietica prometteva di inghiottire quel che l’America non fosse riuscita a preservare. Una forma di totalitarismo profondo, che avrebbe scavato nelle menti delle persone, cambiato la lingua (come accadeva in Cina), ridotto il fratello a spiare il fratello (più o meno tutto il blocco sovietico, da Berlino a Praga fino a Mosca).
Un giornalista inglese, George Orwell, scrisse un romanzo distopico che metteva a tema l’argomento, intitolandolo “1984”.
All’indomani della vittoria di Donald Trump, è
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