10.1.03

Moscone - 5 2003 Fuga dal Moscone

C'E' SEMPRE una sensazione di tristezza quando sbaraccano le fiere. E di stanchezza, anche. A parte il caso dello Smau, dove la gente � solo felice di levarsi di torno.

Vorrei avere una foto che racconti le espressioni tristi e fuori dal tempo di chi ancora � rimasto qui, mentre siamo tutti inconsciamente certi che gli altri, quelli che se ne sono gi� andati, sono usciti da questo non-tempo e sono tornati alla vita normale, immemori di tutto.

Come sempre alle fiere (e nei libri di Italo Calvino) qui la gente � venuta cercando cose diverse e se ne va portandone via di ancora differenti. Magari, in un ipotetico gioco combinatorio, ciascuno potrebbe riportare quella dell'altro al suo legittimo proprietario, ma la cosa si farebbe troppo complicata, anche Borges si spazientirebbe e poi sui siti Internet i concetti troppo complicati stonano (peggio ancora della tv).



Ecco, questa � la mia cronaca. Oggi pomeriggio me ne vado a fare una giratina a Casto, poi domattina prendo l'aereo e se a nessuno saltano i nervi domenica sono di nuovo a Milano. Di questo paese gi� mi manca la banda larga e l'aria pulita. Per il resto, aspetto la terza et� per confrontarmi con i nipotini.

Quello che non ho messo online nei giorni scorsi, complice anche la botta di influenza, ho cercato di tirarlo fuori adesso. Prego voi, miei 32 lettori (cifre statistiche ufficiali), di essere indulgenti.

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