In quell'occasione, dopo mesi di ricerche e numerose traversie, Stanley fece onore alle sue origini britanniche (e per questo, nonostante si fosse trasferito negli Stati Uniti, ottenne moralmente il cavalierato) presentandosi con flemma anglosassone a Livingstone con il famoso: "Doctor Livingstone, I presume".
A sinistra, Stanley, a destra Livingstone
Da notare che Stanley tenne compagnia per un annetto al missionario, continuando a girellare nell'area del lago Tanganica, e poi rientrò negli Usa, lasciando Livingstone a vagare per l'Africa, cercando le sorgenti del Nilo (come avevano fatto anche Richard Francis Burton, Samuel Baker e John Hanning Spaeke, proponendo la tesi poi rivelatasi corretta ma all'epoca molto dibattuta che il fiume originasse dai laghi Albert e Victoria) fino a che la malaria non ebbe ragione di lui nel 1873. La salma, portata a spalla per migliaia di chilometri e poi traslata con una nave, venne seppellita nell'abbazia di Westmister.
Stanley, invece, salvò anche Emin Pasha, cercò le sorgenti del fiume Congo e già che c'era aiutò anche il tiranno del Congo a compiere i suoi terribili misfatti, tornò in definitivamente Europa dove sposò l'attrice gallese Dorothy Tennant, divenne parlamentare nell'ultimo quinquennio del diciannovesimo secolo e si spense, si crede serenamente, il 10 maggio del 1904 a Londra, all'età di 63 anni.
3 commenti:
Tanziania? Tanzanìa, I presume.
MassimoSdC
Vero. La tastiera di un dislessico non è diversa dalle altre. E' la sua mente che è diversa...
La mente, certo. Ora, tra i due, resta da capire Kilimanjarono, i caratteri in più.
MassimoSdC
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