Ritrovare pubblicato uno dei più popolari, straordinari, confusionari, picareschi, rutilanti, ricchi e complicati autori francesi è sempre un piacere. Se poi si tratta di Sanantonio, lo scrittore-personaggio che totalmente si è identificato per trent'anni con il suo personaggio, il commissario di polizia di Parigi, gran tombeur di donne e di cuori (che ha aperto la via a Gerard de Villers e al suo Oss 117), la gioia è sempre maggiore.
In questa avventura datata 1989 Sanantonio si muove dall'Ile de France a Giava, reinventandosi il dramma, il delitto, il sesso e la lingua francese. Gioiosa e fortunata traduzione di Domitilla Marchi ed Enzo Fileno Carabba, perché leggere Sanantonio vuol dire leggere una costante sperimentazione linguistica, un esplosivo cocktail semantico, una letteratura popolare talmente "pulp" da grondare di vita e di fantasia, di paradosso e di invenzione in ogni pagina. E non ce ne voglia il buon Camilleri, ma prima di lui c'è stato tanto, sia di qua che soprattutto di là dalle Alpi. Nel caso di Sanantonio, tantissimo. Mai banale, mai scontato, mai addormentato: "Il sesso è come un sogno, talvolta.
C'è il sesso degli incontri fortuiti, na anche l'altro, quello che brami e di cui ti sovvieni: il sesso della nostalgia, agghindato di ogni charme, ogni grazia. Il sesso che ti accompagna nel sonno e che ti aspetta al risveglio per recarti, all'alba, sortilegi dell'alcova. Il sesso che ti ossessiona: il sesso violoncello che ti suona la sua musica meravigliosa nell'anima, a bruciapelo!"
A me, una sera, in piena scopata, era venuta a interpellarmi Marie-Maud, o meglio il sesso com'era stato con lei."
Un omaggio a Frédéric Dard (1921-2000), alla sua incontenibile voglia di vivere e di scrivere. Ai suoi 288 romanzi, duecento dei quali dedicati al commissario parigino.
Sanantonio
Sanà - l'urlo della piattola
Le Lettere
216 pagine
14 Euro
12.12.04
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