23.5.05

C'è una calma piatta...

NONOSTANTE OGGI ABBIA piovuto, dov'ero io, le cose non stanno cambiando. L'estate tarda ad arrivare, le città sono sempre più incasinate - turisti, lavoro, forse anche stanchezza - nel complesso si respira aria di distrazione, disaffezione, forse anche di relativismo.

Ci si chiedono poche cose, anche perché ormai per qualunque tema c'è sempre qualcuno che se ne sta già occupando, che ha espresso un'idea, un'opinione. O, forse, che presidia uno spazio concettuale, che circoscrive come i cani e i gatti un rettangolo di niente con uno spruzzo marchiante.

La frattura - presto insanabile - è tra chi vive virtualmente la propria vita, perso tra lavoro e strumenti di comunicazione talmente completi da impedirti di comunicare in altri modi, e chi invece cammina ancora per le strade guardandosi intorno. Il risultato non cambia, perché internet dipendenti come alcuni o marinai sballottati come gli altri, pur sempre consumatori di cultura sintetica siamo diventati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

forse non è tutto così arido, e qualche marinaio trova il tempo di capire che "cultura" può essere un modo curioso di affrontare il mare.
quella che dilaga è una sorta di patina e indifferenza che maschera la paura di non riuscire a capire..
..
ma anche queste sono parole alla Crepet..:)
e non ho citato neanche una crisi adolescenziale!! :>
Ste