17.7.05

I cattivi? Siamo noi, of course

IL NEW YORK Times dice una parola definitiva sull'inizio della nuova stagione di Battlestar Galactica negli Usa (Sci Fi Channel), ripercorrendo le vicende che hanno portato al successo il telefilm: l'originale del 1978 (film e telefilm), la nuova mini-serie del 2003, la serie del 2004 (formato da 13 episodi di un'ora) e adesso la serie 2005.

[Il creatore della serie] Eick mi ha descritto il mese scorso la serie con evidente, sovversivo piacere: "I cattivi sono tutti bellissimi e credono in Dio, e i buoni sono inc....ti gli uni con gli altri". Moore, che è anche il capo sceneggiatore della serie, la mette più semplicemente così: "I buoni sono come noi".

Battlestar Galactica ha di buono, soprattutto, la capacità di attrarre un pubblico non necessariamente "innamorato" del genere fantascientifico. E' una serie innovativa, che ha stabilito, nell'ultimo anno e mezzo, un nuovo modo di intendere la fantascienza televisiva al di là dei cliché consolidati: Star Trek, ma anche Guerre Stellari (di cui la prima serie è stata considerata moralmente figlia).

Oggi Battlestar Galactica gioca un ruolo di primo piano, ben lontano dall'insuccesso che accolse la serie originale (interrotta anzitempo per mancanza di pubblico) e il merito è in buona parte dei due ideatori-sceneggiatori: David Eick (Xena, ad esempio, con cui coglieva per primo il trend sotterraneo del lesbo-chic) e Ron Moore (Voyager, nonché autore della "storica" sceneggiatura in cui James T. Kirk muore).

Con la nuova incarnazione del vecchio classico, che in Italia è ancora inedita, infatti, i due hanno colto una significativa serie di traguardi: depositare le ansie post-11 settembre degli Stati Uniti, riprendere la storia mitologica dei sopravvissuti tra le dodici tribù in cerca della mitologica tredicesima che ha casa su un misterioso pianeta di nome "Terra", ribaltato molti dei ruoli classici (Starbucks è una donna, non più Dirk Benedict - poi diventato "sberla" dell'A-Team) e dei presupposti, come la lotta contro androidi creati dall'uomo, bellissimi, timorati di Dio e spietati, oppure la contrapposizione tra militari e potere civile, tra terrorismo e libertà.

Aspettiamo a gloria che anche da noi passi, magari la sera tardi su qualche tivù commerciale, il telefilm. Ci vorrà molto?

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