IL TELEFONINO, QUEL piccolo oggetto che tutti più o meno ci portiamo dietro, se debitamente monitorato può dire tante cose di noi.
Secondo quanto scrive Wired al MIT hanno fatto un interessante esperimento di data mining, che è servito contemporaneamente a documentare e predire la vita di cento tra docenti e personale della facoltà stessa. Nathan Eagle, l'autore della ricerca, ha registrato 350 mila ore (in nove mesi) di attività delle persone seguendo le tracce lasciate nelle differenti celle dai loro telefonini: dove andavano, quanto ci stavano, cosa facevano, se telefonavano e per quanto. Adesso, archiviati e analizzati i dati, salta fuori la parte interessante.
Eagle ha infatti realizzato un algoritmo (e quindi un software connesso) in grado di dire dove vanno e quanto ci stanno professori e dipendenti del Mit. Prima che ci vadano e che lo facciano. Con una precisione dell'85 per cento...
Analoghi progetti erano nati per monitorare i flussi di traffico cittadino, cioè per capire i percorsi oltre che le presenze in determinati spazi della città.
Tutto questo perché i telefoni cellulari sono come radiofari che comunicano costantemente con le singole cellule (da qui il nome) del sistema la loro posizione. Monitorando gli spostamenti, si tracciano con grana fine i movimenti delle persone, tante o poche a seconda delle scelte. Sto prendendo in seria considerazione l'ipotesi di spengere il mio cellulare...
25.7.05
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