6.8.05

Doors of Perception

WILLIAM BLAKE E' stato una sorta di genio dell'arte visionaria, della capacità multimediale dell'artista, della ricerca dell'estasi mistica e sensuale. La sua poesia, The Marriage of Heaven and Hell, contiene un verso che alcuni decenni dopo Aldous Huxley fece suo per titolare un libro.

Huxley è stato un personaggio complesso, altro mistico ed esoterico, alla ricerca dell'illuminazione - la sua opera si è articolata attraverso saggi, romanzi, poesie, opere morali, trattati di filosofia, sceneggiature (sua Alice nel Paese delle Meraviglie di Walt Disney) - e soprattutto in grado di influenzare anche i molto che lo ignorano con una distinzione capitale: la divisione del circolo degli scienziati da quello degli umanisti.

In pratica, molto di quello che è struttura nelle nostre menti, cioè l'assunto sociale che vi siano delle differenze sostanziali tra gli scienziati e gli umanisti (una delle fondamentali dicotomie della società contemporanea, fotografata nel suo libro The Two Cultures) si deve al ragionare suo e di pochi altri: Lewis Mumford, Gerald Heard e forse dell'epigono Stewart Brand, quello che fondò in California The Whole Earth Catalog e poi la prima (o la più studiata, grazie a Howard Rheingold) comunità virtuale, cioè The Well. Loro dicono cos'è oggi scienza e cultura, quali sono i loro rispettivi ruoli e soprattutto quali sono le loro posizioni nella società.

Huxley, che sul letto di morte nel 1963 chiese alla moglie una dose di Lsd per andarsene sereno - morì lo stesso giorno di J.F.Kennedy - è una mente complessa. Prese il verso di Blake, dicevo, e ne fece il titolo di un libro del 1954 (la prima parola divenne poi la fonte d'ispirazione per il gruppo di Jim Morrison, The Doors) il cui assunto è che la nostra mente rimane chiusa agli stimoli esterni e che solo con le droghe si possono aprire "le porte della percezione" e togliere i limiti imposti dalla natura, arrivando sino all'infinito.

Aprire le porte della percezione, talvolta tradotto da noi anche come "aprire i cancelli della percezione", è diventato un modo di dire che indica l'opportunità di aprire la mente (senza dover necessariamente usare delle droghe) e comprendere meglio quel che ci sta di fronte.

Ma quel che mi ha colpito di Huxley, e che mi ha portato a scrivere qui questo breve traccia, è un'altra cosa. La sua idea, da fiero e sarcastico castigatore della società contemporanea (lui, pacifista radicale e inglese, che non ottenne mai la cittadinanza statunitense), riassunta in una frase:

That is the secret of happiness and virtue--liking what you've got to do. All conditioning aims at that: making people like their unescapable social destiny

La peggior condanna del tempo moderno, per noi uomini ciechi.

Nessun commento: