29.11.05
Tempo di rientrare
TRA POCHE ORE si riparte: la fida carretta dei cieli, il 767-300 ER di Delta Airlines ci scaricherà (me e gli altri partigiani dell'informazione tecnologica) a Malpensa. Poi riprendo fiato, quindi si parla dell'Acquario... Che bello!
24.11.05
Week end lungo con frittura mista
COSA SI FA la domenica ad Atlanta? Si va all'acquario, che ha aperto tre giorni fa e che è anche il più grande del mondo, con i suoi 8 milioni di galloni di acqua tra quella dolce e quella salata oltre a 100 mila pesci di varia specie e natura.
Io vado, faccio due o tre foto e poi vi racconto. (Qui peraltro ce ne sono già alcune, direi suggestive).
Altro che Marcia dei pinguini... Tze! In questo Posto siamo sempre sulla notizia. Sempre...
Io vado, faccio due o tre foto e poi vi racconto. (Qui peraltro ce ne sono già alcune, direi suggestive).
Altro che Marcia dei pinguini... Tze! In questo Posto siamo sempre sulla notizia. Sempre...
Il Punto
IO DI MACCHIANERA ho una stima profonda. Non tanto per i pungenti post, per le guizzanti iperboli e per la capacità di cogliere il paradosso nelle cose più normali. No, è bravo ma in questo penso che il capo sia meglio. Neanche per le inchieste sapientemente orchestrate (ricordate le pecette sugli omissis di Calipari?), perché suvvia, il capo con anni di anticipo aveva previsto il crollo della New Economy. Son cose queste, signora mia!
Neanche per la raffinata e completa cultura televisiva. In questo il capo forse è meno preparato, ma più in profondità (provate a chiedergli qualcosa, qualunque cosa su 24 e vedrete che lo sa!) e poi ne è, come dire, protagonista in prima e anche seconda persona, mentre MN solo in terza. Differenze di côte, insomma...
Neppure per il ricco percorso professionale, le intuizioni sul web, le intuizioni sull'ibridazione dei mezzi di comunicazione, perché anche qui la storia del capo è lunga e molto, mooolto più fondante! (e pensare che nessuno dei due, a quanto mi risulta, ha mai letto Remediation di Jay David Bolter e Richard Grusin: han fatto proprio tutto da soli; che teste, eh?).
No, non è per questo che la mia stima per MN è grande e forte. Il motivo vero e profondo, carnale (come diceva Pieraccioni), cioè il punto dove il capo mi cade, è un altro. Il wallpaper del giorno. Macchianera ce l'ha - e che wallpaper! - il capo no. Ahi ahi ahi, capo...
Neanche per la raffinata e completa cultura televisiva. In questo il capo forse è meno preparato, ma più in profondità (provate a chiedergli qualcosa, qualunque cosa su 24 e vedrete che lo sa!) e poi ne è, come dire, protagonista in prima e anche seconda persona, mentre MN solo in terza. Differenze di côte, insomma...
Neppure per il ricco percorso professionale, le intuizioni sul web, le intuizioni sull'ibridazione dei mezzi di comunicazione, perché anche qui la storia del capo è lunga e molto, mooolto più fondante! (e pensare che nessuno dei due, a quanto mi risulta, ha mai letto Remediation di Jay David Bolter e Richard Grusin: han fatto proprio tutto da soli; che teste, eh?).
No, non è per questo che la mia stima per MN è grande e forte. Il motivo vero e profondo, carnale (come diceva Pieraccioni), cioè il punto dove il capo mi cade, è un altro. Il wallpaper del giorno. Macchianera ce l'ha - e che wallpaper! - il capo no. Ahi ahi ahi, capo...
Lost in translation
IN ITALIANO OVVIAMENTE non funziona. Perché quando si costruisce un'intera rivoluzione su di un gioco di parole, qualcosa si perde sempre nella traduzione. Per noi, chi è libero è libero, mentre quel che è gratis è gratis.
Non ce ne rendiamo conto, ma dobbiamo questi due concetti alquanto differenti a due eredità linguistiche diverse: gratis arriva dal latino, libero invece è passato prima dal francese livre. In inglese, c'è solo "free", che fa il doppio lavoro: libero (come in "freedom", libertà) e gratis (come "free beer", la birra gratis).
Su questa omonimia, "pun" per gli anglosassoni e paronomasia per i linguisti, l'alfiere del nuovo ordine tecnologico Richard Stallman ci ha costruito una rivoluzione. Free software, il software libero che, volendo, è anche il software gratis. E' il desiderio di costruire un bazaar del codice, in cui tutti possano scambiare informazioni, fuori dalle cattedrali delle multinazionali tecnologiche.
Per capitalisti di ventura e aziende in cerca di nuove opportunità, però, il codice "free" è troppo: la parola non piace ai consigli di amministrazione. Ci pensa Bruce Perens, che conia una definizione più allettante: open source, il codice sorgente aperto, visibile e modificabile da tutti. Perfetto.
Ma se è "open", come si tutela il diritto di riproduzione? Stallman, incorreggibile, si era già inventato un altro gioco di parole: se copyright è il diritto di copia, lui lancia il copyleft, il diritto di lasciar copiare. Cioè, la direzione opposta rispetto alle consuetudini della proprietà intellettuale; si svolta a sinistra e non a destra.
In italiano? Lost in translation: ovviamente non funziona.
Non ce ne rendiamo conto, ma dobbiamo questi due concetti alquanto differenti a due eredità linguistiche diverse: gratis arriva dal latino, libero invece è passato prima dal francese livre. In inglese, c'è solo "free", che fa il doppio lavoro: libero (come in "freedom", libertà) e gratis (come "free beer", la birra gratis).
Su questa omonimia, "pun" per gli anglosassoni e paronomasia per i linguisti, l'alfiere del nuovo ordine tecnologico Richard Stallman ci ha costruito una rivoluzione. Free software, il software libero che, volendo, è anche il software gratis. E' il desiderio di costruire un bazaar del codice, in cui tutti possano scambiare informazioni, fuori dalle cattedrali delle multinazionali tecnologiche.
Per capitalisti di ventura e aziende in cerca di nuove opportunità, però, il codice "free" è troppo: la parola non piace ai consigli di amministrazione. Ci pensa Bruce Perens, che conia una definizione più allettante: open source, il codice sorgente aperto, visibile e modificabile da tutti. Perfetto.
Ma se è "open", come si tutela il diritto di riproduzione? Stallman, incorreggibile, si era già inventato un altro gioco di parole: se copyright è il diritto di copia, lui lancia il copyleft, il diritto di lasciar copiare. Cioè, la direzione opposta rispetto alle consuetudini della proprietà intellettuale; si svolta a sinistra e non a destra.
In italiano? Lost in translation: ovviamente non funziona.
A spasso per Parigi
GIRATO TUTTO IN presa diretta, questo filmato mostra come si possa traversare il centro di Parigi, la mattina molto, molto presto, a velocità sostenuta. Con una Ferrari.
Dedicato a tutte quelle ragazze che protestano sempre per come guidiamo noi uomini, mentre le stiamo scorrazzando per la città...
(peraltro, è proprio una ragazza a segnalarmelo)
Dedicato a tutte quelle ragazze che protestano sempre per come guidiamo noi uomini, mentre le stiamo scorrazzando per la città...
(peraltro, è proprio una ragazza a segnalarmelo)
Rumors
ANCHE A BARCELLONA mi continuavano a offrire, neanche fosse caviale Beluga, un "prezioso rumor", probabilmente visto che faccio il giornalista per un noto quotidiano finanziario. Ecco, su tale rumor, il quotidiano finanziario si è espresso chiaramente:
Mediaset-Telecom, una convergenza poco sensata
In Borsa si parla molto di possibili accordi societari fra Telecom Italia e Mediaset, con un possibile ingresso di quest’ultima in Olimpia, specie dopo l’accordo fra Mediaset e Tim per la TV mobile. (segue)
Mediaset-Telecom, una convergenza poco sensata
In Borsa si parla molto di possibili accordi societari fra Telecom Italia e Mediaset, con un possibile ingresso di quest’ultima in Olimpia, specie dopo l’accordo fra Mediaset e Tim per la TV mobile. (segue)
I ricordi elettrici
BARCELLONA, AEROPORTO, DUE giovedì fa. Michele Fanti ha scoperto di aver perso il cellulare. Non parrebbe un gran problema: il suo datore di lavoro si chiama Nokia e non gli farà certo mancare un telefono nuovo. «Peccato che abbia perso parecchi numeri di telefono - dice con le mani nei capelli - oltre a qualche foto e qualche sms importante».
Piacenza, inizio ottobre. Federico Zatton è triste. Ha trovato un programma per emulare su un Pc il software del Commodore 64. In un armadio avrebbe anche i vecchi floppy del Commodore, antico amore di tempi lontani. Peccato che quei dischetti siano inservibili: non esiste più un drive capace di leggerli.
Roma, inizio estate. Riccardo Lorenzi è disperato. Ci aveva messo quasi sei mesi, a digitalizzare i film di famiglia, girati in analogico quando i figli erano piccoli. Peccato che l'hard disk del suo computer, in un solo minuto, si sia mangiato tutto. Adesso, può solo cominciare daccapo.
La rivoluzione digitale, quella in cui stiamo vivendo a pieno titolo da almeno dieci anni, ha moltiplicato la nostra capacità di ricordare. Miliardi di miliardi di bit - gli zeri e gli uni che fanno muovere i computer - sono diventati la memoria collettiva del nostro tempo: sono i mattoni invisibili che compongono foto digitali, filmati, messaggi di posta elettronica, documenti di testo, archivi, e tutto il resto.
Peccato che queste informazioni possano andare smarrite, divenire irraggiungibili o svanire per un guasto. Ma c'è qualcosa di più: senza energia, la nostra memoria elettrica - pubblica o privata che sia - semplicemente non esiste.
Prosegue sulla prima pagina di Nòva24 in edicola oggi con Il Sole 24 Ore (tutto a un euro, non vi preoccupate...)
Piacenza, inizio ottobre. Federico Zatton è triste. Ha trovato un programma per emulare su un Pc il software del Commodore 64. In un armadio avrebbe anche i vecchi floppy del Commodore, antico amore di tempi lontani. Peccato che quei dischetti siano inservibili: non esiste più un drive capace di leggerli.
Roma, inizio estate. Riccardo Lorenzi è disperato. Ci aveva messo quasi sei mesi, a digitalizzare i film di famiglia, girati in analogico quando i figli erano piccoli. Peccato che l'hard disk del suo computer, in un solo minuto, si sia mangiato tutto. Adesso, può solo cominciare daccapo.
La rivoluzione digitale, quella in cui stiamo vivendo a pieno titolo da almeno dieci anni, ha moltiplicato la nostra capacità di ricordare. Miliardi di miliardi di bit - gli zeri e gli uni che fanno muovere i computer - sono diventati la memoria collettiva del nostro tempo: sono i mattoni invisibili che compongono foto digitali, filmati, messaggi di posta elettronica, documenti di testo, archivi, e tutto il resto.
Peccato che queste informazioni possano andare smarrite, divenire irraggiungibili o svanire per un guasto. Ma c'è qualcosa di più: senza energia, la nostra memoria elettrica - pubblica o privata che sia - semplicemente non esiste.
Prosegue sulla prima pagina di Nòva24 in edicola oggi con Il Sole 24 Ore (tutto a un euro, non vi preoccupate...)
23.11.05
Atlanta
SCIOPERO ALITALIA PERMETTENDO, venerdì vado un attimo ad Atlanta, in Georgia. Da quelle parti c'è un certo fresco, circa quindici gradi. Sempre meglio che qui, certo, ma comunque sempre fresco. Mi [risposo] e torno per mercoledì mattina al massimo.
Intanto, si sono accumulati un po' di arretrati causa lavori precedenti. Don't worry, smaltisco tutto in un battibaleno! (almeno, spero). Per esempio, gli arretrati accumulati alla Rai, dove la pagina web della trasmissione del capo presto evolverà in maniera sorprendente... Intanto, segnalo l'imponenza e l'importanza artistica del palazzo, realizzato dall'architetto Ponti nel 1929.
Intanto, si sono accumulati un po' di arretrati causa lavori precedenti. Don't worry, smaltisco tutto in un battibaleno! (almeno, spero). Per esempio, gli arretrati accumulati alla Rai, dove la pagina web della trasmissione del capo presto evolverà in maniera sorprendente... Intanto, segnalo l'imponenza e l'importanza artistica del palazzo, realizzato dall'architetto Ponti nel 1929.
21.11.05
Una stringa tira l'altra
CREDO SIA ARRIVATO il momento di dire una cosa fondamentale sull'argomento sfiorato dal capo e - lo indica lui - da Mappamondo: allacciare le scarpe.
Dopo alcuni anni di studio e ricerca sul campo, infatti, sono giunto a delle conclusioni che nel mio piccolo ritengo essere fondanti la scienza e la ricerca del settore: l'evidenza empirica mostra che si slaccia sempre una scarpa, di preferenza. E la mia ricerca dimostra che c'è un motivo.
Nell'atto di allacciare, con il classico nodo e fiocco, compiamo infatti un movimento analogo per entrambi i piedi. Per esempio, io che sono mancino sovraimpongo la stringa sinistra alla destra. Si fa cioè traslare da un piede all'altro il medesimo movimento, svolto esattamente nella stessa maniera: piede sinistro, stringa sinistra sovrimposta; piede destro, stringa sinistra sovrimposta.
Il problema è che i piedi sono parte della leonardiana simmetria speculare del corpo: uno con l'alluce dal lato sinistro e l'altro con l'alluce dal lato destro. E, soprattutto, si muovono con un gioco di forze, tensioni e torsioni assolutamente opposte. Questa è la vera ragione per cui si slaccia sempre una sola scarpa: un nodo regge più dell'altro perché sottoposto a sollecitazioni esattamente opposte.
Ecco, secondo la mia modesta opinione, ci troviamo di fronte ad una scoperta rivoluzionaria che apre le porte a interi mondi di gestione podale: modelli di scarpe studiati per resistere in maniera differenziata a questo giuoco di forze, scarpe per mancini e per destri, tutto un universo nuovo di possibilità da esplorare.
Volevo condividere con il mondo i risultati raggiunti in queste notti insonni di ricerca e sperimentazione. Grazie.
Dopo alcuni anni di studio e ricerca sul campo, infatti, sono giunto a delle conclusioni che nel mio piccolo ritengo essere fondanti la scienza e la ricerca del settore: l'evidenza empirica mostra che si slaccia sempre una scarpa, di preferenza. E la mia ricerca dimostra che c'è un motivo.
Nell'atto di allacciare, con il classico nodo e fiocco, compiamo infatti un movimento analogo per entrambi i piedi. Per esempio, io che sono mancino sovraimpongo la stringa sinistra alla destra. Si fa cioè traslare da un piede all'altro il medesimo movimento, svolto esattamente nella stessa maniera: piede sinistro, stringa sinistra sovrimposta; piede destro, stringa sinistra sovrimposta.
Il problema è che i piedi sono parte della leonardiana simmetria speculare del corpo: uno con l'alluce dal lato sinistro e l'altro con l'alluce dal lato destro. E, soprattutto, si muovono con un gioco di forze, tensioni e torsioni assolutamente opposte. Questa è la vera ragione per cui si slaccia sempre una sola scarpa: un nodo regge più dell'altro perché sottoposto a sollecitazioni esattamente opposte.
Ecco, secondo la mia modesta opinione, ci troviamo di fronte ad una scoperta rivoluzionaria che apre le porte a interi mondi di gestione podale: modelli di scarpe studiati per resistere in maniera differenziata a questo giuoco di forze, scarpe per mancini e per destri, tutto un universo nuovo di possibilità da esplorare.
Volevo condividere con il mondo i risultati raggiunti in queste notti insonni di ricerca e sperimentazione. Grazie.
19.11.05
Nel blu dipinto di blu
QUEL BLOG DI economisti dal nome LaVoce.info ha un interessante articolo su Alitalia, che giusto oggi vede la rimozione di uno sciopero previsto per fine mese:
La "privatizzazione" di Alitalia via aumento di capitale è un'operazione molto costosa per lo Stato. Ma tutta l'annosa vicenda è emblematica dei tarli che indeboliscono l'economia italiana. La débacle della compagnia non è dovuta a carenze tecnologiche né a insufficienza di capitali, ma a protezioni clientelari, a una sindacalizzazione corporativa, a scelte d'investimento sbagliate. Il danno per il paese è stato enorme. Non solo per le risorse bruciate, ma anche per la perdita di posti di lavoro qualificati e per i costi imposti al turismo dai prezzi del servizio.
E' tutto un magna-magna... (il più sano, signora mia, ci ha la rogna, ci ha).
La "privatizzazione" di Alitalia via aumento di capitale è un'operazione molto costosa per lo Stato. Ma tutta l'annosa vicenda è emblematica dei tarli che indeboliscono l'economia italiana. La débacle della compagnia non è dovuta a carenze tecnologiche né a insufficienza di capitali, ma a protezioni clientelari, a una sindacalizzazione corporativa, a scelte d'investimento sbagliate. Il danno per il paese è stato enorme. Non solo per le risorse bruciate, ma anche per la perdita di posti di lavoro qualificati e per i costi imposti al turismo dai prezzi del servizio.
E' tutto un magna-magna... (il più sano, signora mia, ci ha la rogna, ci ha).
17.11.05
Pensieri snob
GUARDANDO PRIMA LA finale dell'Isola dei Famosi e poi Porta a Porta, mi viene un pensiero snob: dev'essere bello avere la macchina con l'autista. Il massimo sarebbe avere la Smart con l'autista.
Ecco, non so perché mi è venuto in mente. Forse la televisione fa davvero male...
Ecco, non so perché mi è venuto in mente. Forse la televisione fa davvero male...
16.11.05
Mamma non m'ama
I GIOVANI AUTORI van sempre cercando ispirazione, si sa. Vagano, come Diogene, illuminando con la brace di una Marlboro la via mentre cercano qualcosa. Stasera, questo Giovane Autore si è dato al mondano, rompendo una tradizione oramai lunga un lustro. Location: il prestigioso Hotel Four Seasons (contando anche quelle mezze che non ci sono più); tema della serata: presentazione di Mamma non m'ama, il nuovo avvincente saggio-realtà virtuale di Annamaria Bernardini de Pace. Livello di figosità mondana dell'evento: c'era Valeria Marini, Marco Predolin, Giorgio Mastrota, una serie di carneadi milionari già visti da qualche altra parte, pure Tiberio Timperi. Motivo della presenza: due amiche che, appena uscite dall'ufficio, avevano voglia di castagne e cioccolata (promessa a carrettate, insieme a pizzette e mozzarella, dalla nota pasticceria San Carlo sita in Milano, in via M. Bandello, 1).
Gadget per la stampa che si è accreditata: una copia del suddetto volume sulle cattive madri dell'avvocato divorzista e opinionista embedded a Porta a Porta, ABdP, con annesso comunicato. Cadeau: un panettoncino mignon e brochure della nota pasticceria San Carlo sita in Milano.
Note di colore: il libro costa 16 euro; quest'anno vanno gli stivali con il pantalone fuori; la Marini sembra un po' un travone, vista dal vivo, ed è alta quasi uno e ottantacinque (che non è poco, per una donna che non sia nazionale di pallavolo, considerando che Cecchi Gori sfiora il metro e settanta se siete molto miopi); gli italiani si vestono di scuro (anche il Giovane Autore), le donne che sembrano tutte di ritorno da un funerale e gli uomini appena usciti da una giornata di lavoro in Borsa; a Milano, se fai il giornalista, in effetti puoi anche smettere di fare la spesa, ma poi muori prima dei quarant'anni con un fegato grosso come un pallone da basket; mai visto tanto silicone in un solo posto; si sono scoperte finalmente le facce di quei tizi che fanno le riprese che poi sparano ai vari Nonsolomoda, Iene, Blog, Verissimo, Striscia e via dicendo. Su quest'ultima cosa, da sapere che sono più interessanti le loro, di facce, dei volti di chi riprendono abitualmente.
Infine, io, se nascevo donna e avevo una figlia come ABdP, vedendola crescere un po' mi sarei fatta delle domande...
Gadget per la stampa che si è accreditata: una copia del suddetto volume sulle cattive madri dell'avvocato divorzista e opinionista embedded a Porta a Porta, ABdP, con annesso comunicato. Cadeau: un panettoncino mignon e brochure della nota pasticceria San Carlo sita in Milano.
Note di colore: il libro costa 16 euro; quest'anno vanno gli stivali con il pantalone fuori; la Marini sembra un po' un travone, vista dal vivo, ed è alta quasi uno e ottantacinque (che non è poco, per una donna che non sia nazionale di pallavolo, considerando che Cecchi Gori sfiora il metro e settanta se siete molto miopi); gli italiani si vestono di scuro (anche il Giovane Autore), le donne che sembrano tutte di ritorno da un funerale e gli uomini appena usciti da una giornata di lavoro in Borsa; a Milano, se fai il giornalista, in effetti puoi anche smettere di fare la spesa, ma poi muori prima dei quarant'anni con un fegato grosso come un pallone da basket; mai visto tanto silicone in un solo posto; si sono scoperte finalmente le facce di quei tizi che fanno le riprese che poi sparano ai vari Nonsolomoda, Iene, Blog, Verissimo, Striscia e via dicendo. Su quest'ultima cosa, da sapere che sono più interessanti le loro, di facce, dei volti di chi riprendono abitualmente.
Infine, io, se nascevo donna e avevo una figlia come ABdP, vedendola crescere un po' mi sarei fatta delle domande...
15.11.05
Dolce Trento
FINO A STASERA a Trento la provincia sta tenendo un convegno per la presentazione del suo nuovo portale sulle Pari opportunità. Incautamente, ieri hanno voluto anche la presenza del Giovane Autore. Il quale, alle sei e cinque di mattina è stato raccolto dal suo fidato autista automunito di Mercedes nera (diesel ma tira come un benzina) che nel tempo netto di due ore e quaranta minuti lo ha depositato davanti al Castello del Buonconsiglio di Trento, in un ambiente a temperatura da frigorifero: tre gradi centigradi.
Bel convegno, apprezzabile partecipazione di ospiti stranieri, ottimo lavoro di creazione del suindicato portale. Peccato che alle dodici e trenta il predetto autista e la giovane accompagnatrice siano ripartiti insieme al Giovane Autore alla volta di Milano (quindi, saltando il pranzo a scrocco, una cosa che turba la mente e piega l'animo di qualunque giornalista che si rispetti). L'unica nota positiva della partenza è che la temperatura era salita a quattordici gradi. In due ore e venticinque minuti (si viaggiava più veloci perché s'andava in discesa?) l'arrivo a Corso Sempione e poi via, con la quotidiana puntata di Condor.
L'orario di movimentazione del Giovane Autore ha permesso di vedere la Milano-Venezia sino a Brescia sempre dalla corsia "buona". Impressionanti le code tra Milano e Bergamo nell'altra direzione che, mi dicono oggi, perdurano sistematicamente e ci sono tutti i giorni. Se la soluzione al milione di camion e al mezzo milione di veicoli che la percorrono ogni giorno è costruire un'altra autostrada parallela e un anello più grande della tangenziale intorno al capoluogo lombardo, tempo che tra dieci anni saremo ancora, esattamente allo stesso punto...
La domanda: ma può darsi che qualcuno ci abiti, in quella benedetta autostrada? Perennemente in coda...
Bel convegno, apprezzabile partecipazione di ospiti stranieri, ottimo lavoro di creazione del suindicato portale. Peccato che alle dodici e trenta il predetto autista e la giovane accompagnatrice siano ripartiti insieme al Giovane Autore alla volta di Milano (quindi, saltando il pranzo a scrocco, una cosa che turba la mente e piega l'animo di qualunque giornalista che si rispetti). L'unica nota positiva della partenza è che la temperatura era salita a quattordici gradi. In due ore e venticinque minuti (si viaggiava più veloci perché s'andava in discesa?) l'arrivo a Corso Sempione e poi via, con la quotidiana puntata di Condor.
L'orario di movimentazione del Giovane Autore ha permesso di vedere la Milano-Venezia sino a Brescia sempre dalla corsia "buona". Impressionanti le code tra Milano e Bergamo nell'altra direzione che, mi dicono oggi, perdurano sistematicamente e ci sono tutti i giorni. Se la soluzione al milione di camion e al mezzo milione di veicoli che la percorrono ogni giorno è costruire un'altra autostrada parallela e un anello più grande della tangenziale intorno al capoluogo lombardo, tempo che tra dieci anni saremo ancora, esattamente allo stesso punto...
La domanda: ma può darsi che qualcuno ci abiti, in quella benedetta autostrada? Perennemente in coda...
14.11.05
Domande inevase
INTERNO, GIORNO. Le 15 circa di domenica. Arrivo all'Ikea di Carugate (quella sulla tangenziale est, scomoda quasi quanto l'altra sul lato ovest di Milano), certo che il blocco del traffico avrà limitato l'afflusso di acquirenti. Pare sia così, in effetti. Ne esco alle diciotto, dopo aver stabilito con un'amica il record europeo di tour completo della superficie espositiva (caffè al bar-mensa-tavola calda incluso) in meno di tre ore, acquistando 160 euro di cose quasi totalmente inutili (alcune, infatti, sono irrimediabilmente inutili) e l'animo gonfio di aspettative frustrate.
Una domanda rimane, però, potente e ineludibile. Dando per acquisito che all'Ikea vadano in prevalenza i "thirty-something" conviventi-sposati-accoppiati, perché quello è il target dello spietato marketing nordico, e che quindi molto di loro siano dotati di prole oltre che di monovolume pseudo-aziendale o di station wagon recuperata dai parenti (ma ci sono anche quelli che ci vanno in Mini, non ho visto però nessuno con la Smart, per fortuna), mi chiedo: ma perché non li lasciate a casa da qualche parente, o al limite chiusi nello sgabuzzino del vostro bilocale vista sul condominio di fronte, quei benedetti frugoletti?
Solo che me lo sono dovuto chiedere urlando, per coprire gli strilli di alcuni bambini che parevano scuoiati in diretta tra una libreria Billy e una seggiola vattelapesca.
Una domanda rimane, però, potente e ineludibile. Dando per acquisito che all'Ikea vadano in prevalenza i "thirty-something" conviventi-sposati-accoppiati, perché quello è il target dello spietato marketing nordico, e che quindi molto di loro siano dotati di prole oltre che di monovolume pseudo-aziendale o di station wagon recuperata dai parenti (ma ci sono anche quelli che ci vanno in Mini, non ho visto però nessuno con la Smart, per fortuna), mi chiedo: ma perché non li lasciate a casa da qualche parente, o al limite chiusi nello sgabuzzino del vostro bilocale vista sul condominio di fronte, quei benedetti frugoletti?
Solo che me lo sono dovuto chiedere urlando, per coprire gli strilli di alcuni bambini che parevano scuoiati in diretta tra una libreria Billy e una seggiola vattelapesca.
12.11.05
Momenti stupendi
HO APPENA SCOPERTO che i cuscini si possono lavare nella lavatrice. E' una cosa meravigliosa!
(meglio tardi che mai, in effetti)
Io ci metterei tutta la casa dentro la lavatrice... Con due belle pasticche di Napisan, of course. Voi no?
(meglio tardi che mai, in effetti)
Io ci metterei tutta la casa dentro la lavatrice... Con due belle pasticche di Napisan, of course. Voi no?
9.11.05
Thank You for All the Memories
OK, ALLORA QUANDO uno va a vivere da solo, dopo tanto tempo, e ha con sé un PowerBook, una connessione senza fili (Airport Express) e Fastwb, che cosa succede?
Muppet Show!!! Come questo meraviglioso episodio del 1980, ospiti tre dei personaggi principali di Guerre Stellari. Da notare, peraltro, che più di venti anni dopo il sodalizio tra George Lucas e Jim Henson non è chiuso. Chi pensate che "animi" Yoda, il maestro Jedi? Solo la computer grafica? Scioccherelli...
Tra l'altro, visto che su iTunes Music Store stanno arrivando i primi contenuti video, che si comprano come le canzoni per un centinaio o due di centesimi (di dollaro per ora, presto anche dalle nostre parti), io continuo a proporre che, anziché lavorare solo sull'attualità, si tiri fuori anche lo scrigno della memoria e si facciano uscire queste vecchie perle del passato. Io un euro a episodio lo darei molto volentieri...
ACHTUNG! Leggete un po' i commenti: mi hanno appena portato via l'adolescenza... Sigh! Adesso mi direte anche che Speedy Gonzales non è cugino di Topolino e io vado a chiudermi in uno sgabuzzino!
Muppet Show!!! Come questo meraviglioso episodio del 1980, ospiti tre dei personaggi principali di Guerre Stellari. Da notare, peraltro, che più di venti anni dopo il sodalizio tra George Lucas e Jim Henson non è chiuso. Chi pensate che "animi" Yoda, il maestro Jedi? Solo la computer grafica? Scioccherelli...
Tra l'altro, visto che su iTunes Music Store stanno arrivando i primi contenuti video, che si comprano come le canzoni per un centinaio o due di centesimi (di dollaro per ora, presto anche dalle nostre parti), io continuo a proporre che, anziché lavorare solo sull'attualità, si tiri fuori anche lo scrigno della memoria e si facciano uscire queste vecchie perle del passato. Io un euro a episodio lo darei molto volentieri...
ACHTUNG! Leggete un po' i commenti: mi hanno appena portato via l'adolescenza... Sigh! Adesso mi direte anche che Speedy Gonzales non è cugino di Topolino e io vado a chiudermi in uno sgabuzzino!
Mi pareva, in effetti...
CI SONO QUELLE notizie che te le dicono perché così - secondo loro - ti preoccupi, ma in realtà ti provocano reazioni diverse. A me, allegria. Infatti, mi preoccupavo di essere io quello malato. E invece no, per fortuna...
Study Says There Is More Sex on TV
The study examined a sample of a week's worth of programming on ABC, CBS, NBC, Fox, WB, PBS, Lifetime, TNT, USA Network and HBO. Sexual content, as defined in the study, could be anything from discussions about sex to scenes involving everything from kissing to intercourse.
The study found that 70 percent of all shows included some sexual content, averaging about five sex scenes per hour. That's up from about three scenes per hour in 1998, and from nearly 4.5 scenes an hour three years ago.
Study Says There Is More Sex on TV
The study examined a sample of a week's worth of programming on ABC, CBS, NBC, Fox, WB, PBS, Lifetime, TNT, USA Network and HBO. Sexual content, as defined in the study, could be anything from discussions about sex to scenes involving everything from kissing to intercourse.
The study found that 70 percent of all shows included some sexual content, averaging about five sex scenes per hour. That's up from about three scenes per hour in 1998, and from nearly 4.5 scenes an hour three years ago.
Pensieri veloci
CONSIGLI PER QUELLI che vanno a vivere da soli. Fatevi Fastweb e un PowerBook. Sono i soldi spesi meglio...
7.11.05
Professionisti all'opera
IL PALCOSCENICO DELLA televisione in questi giorni, soprattutto Mediaset, induce a un pensiero veloce: il più morbido e tenero tra quelli che fanno tivù dalle parti di Cinisello è un dobermann. Gli altri, prima lavoravano come alieni in Doom.
Bonolis incluso, of course.
Insomma, non ci è stato risparmiato niente, neanche il basso profilo ex post...
Bonolis incluso, of course.
Insomma, non ci è stato risparmiato niente, neanche il basso profilo ex post...
L'onda perfetta
SONO ANNI CHE gioco con l'idea della forza di gravità. Che forza è? A quale velocità viaggia? Come si trasmette? Come si fa a misurarla?
Secondo quelli del Daily Telegraph oggi spiegano che ci stiamo arrivando. In una storia esemplare di giornalismo divulgativo (che è cosa ben diversa dal giornalismo scientifico) viene spiegato che adesso ci sono i primi strumenti per misurare le onde gravitazionali. Si apre un mondo e forse, a un certo punto, qualcuno saprà rispondere alla mia vecchia domanda: a che velocità viaggia la forza di gravità?
Secondo quelli del Daily Telegraph oggi spiegano che ci stiamo arrivando. In una storia esemplare di giornalismo divulgativo (che è cosa ben diversa dal giornalismo scientifico) viene spiegato che adesso ci sono i primi strumenti per misurare le onde gravitazionali. Si apre un mondo e forse, a un certo punto, qualcuno saprà rispondere alla mia vecchia domanda: a che velocità viaggia la forza di gravità?
La natura del racconto
NELLE LIBRERIE SI trova un romanzo un po' strano e creativo: Casa di Foglie di Mark Z. Danielewski. Appena uscito per Mondadori Strade Blu, è massiccio (800 pagine), creativo (l'impaginazione è una festa dislessica per gli occhi) e horror (dopotutto è appena passato Halloween).
Ma non lasciatevi circuire: prima di spendere i 22 euro necessari all'acquisto (fatevelo regalare da una persona cara, è meglio) dovete andare a leggere un libro che si trova gratuitamente solo su Internet. Scritto un pezzettino alla volta nel corso degli anni, è da pochi mesi arrivato alla conclusione. Quello sì che è un bell'horror, fin dal titolo: John Dies at the End, "Nel finale John muore", che la dice lunga sulla straordinaria fiducia dell'autore nelle sue capacità. Anche senza suspence è sicuro di raggiungere l'effetto. E che effetto...
John Dies at the End inizia da qui.
Ma non lasciatevi circuire: prima di spendere i 22 euro necessari all'acquisto (fatevelo regalare da una persona cara, è meglio) dovete andare a leggere un libro che si trova gratuitamente solo su Internet. Scritto un pezzettino alla volta nel corso degli anni, è da pochi mesi arrivato alla conclusione. Quello sì che è un bell'horror, fin dal titolo: John Dies at the End, "Nel finale John muore", che la dice lunga sulla straordinaria fiducia dell'autore nelle sue capacità. Anche senza suspence è sicuro di raggiungere l'effetto. E che effetto...
John Dies at the End inizia da qui.
Vieni avanti, creativo
PARE CHE QUELLI dell'Ulivo si siano messi d'impegno e abbiano avuto questa idea, scrive lei:
Mio padre torna da Bologna dove è ha partecipato ad un dibattito organizzato da "Governare per" all'interno della "Fabbrica del Programma". Mi porta un gadget che farebbe impazzire lei. [...]
Insomma, un vasetto di coccio con dentro un po' di terra e un bel seme di ulivo che poi, guardando bene, altro non è che un nocciolo di oliva. L'idea è carina. Le istruzioni sono tutto un programma e spiegano che la pianta ci metterà 5 mesi prima di germogliare, e che bisogna portare pazienza, anche quando sembrerà non star producendo nulla. Poi le istruzioni si concludono così: "Dopo 5 anni, in autunno, si raccolgono i primi frutti".
Mi sembra fantastico.
No comment...
Mio padre torna da Bologna dove è ha partecipato ad un dibattito organizzato da "Governare per" all'interno della "Fabbrica del Programma". Mi porta un gadget che farebbe impazzire lei. [...]
Insomma, un vasetto di coccio con dentro un po' di terra e un bel seme di ulivo che poi, guardando bene, altro non è che un nocciolo di oliva. L'idea è carina. Le istruzioni sono tutto un programma e spiegano che la pianta ci metterà 5 mesi prima di germogliare, e che bisogna portare pazienza, anche quando sembrerà non star producendo nulla. Poi le istruzioni si concludono così: "Dopo 5 anni, in autunno, si raccolgono i primi frutti".
Mi sembra fantastico.
No comment...
5.11.05
Sconti comitive
IL PHISHING E' quando ti spediscono una mail facendo finta di essere la tua banca e ti dicono "clicca qui per verificare il tuo conto". Tu clicchi, ti colleghi a un sito tarocco e loro intercettano il tuo nome utente e la tua password. Il fatto è che spesso ci provano, mandando la mail tarocca a migliaia di persone per volta sperando di beccare gente che sia a) correntista della banca in oggetto, b) credulona.
Adesso, almeno il primo problema hanno trovato in parte il modo di risolverlo:
From: BaoMinhBourdeaueagpv@sanpaolo.com
Subject: antonio@ - Banca Intesa /Banco_Poste / San_Paolo_IMI /Fineco
Date: 05 novembre 2005 20:58:53 GMT+01:00
To: antonio@
Bacna Inteas/ BanctsoPoa/ San Poloa IMI/ Fnieco cheide il vostro contriotub:
Per i posesssori di un cnoto Banca Inaset o di un ctnoo BaocnPosta o di un cootn San Paool IMI o di un cotno Fenico, a
seugito di verifcihe di l'iednrizzo di poats eteltronica nei nosrti datbaase clitnei, si e reso nsseceario uilitzzo online la
confeamr dei Siou dita. Le cmaideiho perico di coamrefnrci i dita in nostor posssseo, acceneddo al seguetne form prttetoo:
Per i pssoessori di un cotno Banca Inseta: http://www.
Per i prossessoi di un cnoto BancotsoPa: http://www
Per i psosessori di un cootn San Paool IMI: http://www
Per i possesosri di un conot Fenico: http://www
Adesso, almeno il primo problema hanno trovato in parte il modo di risolverlo:
From: BaoMinhBourdeaueagpv@sanpaolo.com
Subject: antonio@ - Banca Intesa /Banco_Poste / San_Paolo_IMI /Fineco
Date: 05 novembre 2005 20:58:53 GMT+01:00
To: antonio@
Bacna Inteas/ BanctsoPoa/ San Poloa IMI/ Fnieco cheide il vostro contriotub:
Per i posesssori di un cnoto Banca Inaset o di un ctnoo BaocnPosta o di un cootn San Paool IMI o di un cotno Fenico, a
seugito di verifcihe di l'iednrizzo di poats eteltronica nei nosrti datbaase clitnei, si e reso nsseceario uilitzzo online la
confeamr dei Siou dita. Le cmaideiho perico di coamrefnrci i dita in nostor posssseo, acceneddo al seguetne form prttetoo:
Per i pssoessori di un cotno Banca Inseta: http://www.
Per i prossessoi di un cnoto BancotsoPa: http://www
Per i psosessori di un cootn San Paool IMI: http://www
Per i possesosri di un conot Fenico: http://www
3.11.05
Competere al contrario
OGGI SONO RIENTRATO a bomba da Barcellona. A Malpensa, dove da un po' di tempo non mi capitava, ho preso il famigerato Malpensa Express, il treno gestito dalle Linee Nord (uno dei pochi casi di ferrovie private in Italia) che ti deposita in quarantacinque minuti a Cadorna. Sorpresa: il biglietto è passato dai già tanti 9 euro a ben 11.
Domanda: stanno cercando di fare competizione con i taxi (che chiedono una cifra variabile tra i 40 e i 70, a seconda dell'intelligenza del cliente che si trovano davanti) e quindi rialzano per questo? Già hanno travestito un treno locale (fa anche le varie fermate intermedie e se si arriva al mattino presto ci si trova in mezzo alle scolaresche, oltre a metterci tanto quanto con l'automobile se non un po' di più) da "Express" de' noartri. Che poi aumentino pure... Mah!
Domanda: stanno cercando di fare competizione con i taxi (che chiedono una cifra variabile tra i 40 e i 70, a seconda dell'intelligenza del cliente che si trovano davanti) e quindi rialzano per questo? Già hanno travestito un treno locale (fa anche le varie fermate intermedie e se si arriva al mattino presto ci si trova in mezzo alle scolaresche, oltre a metterci tanto quanto con l'automobile se non un po' di più) da "Express" de' noartri. Che poi aumentino pure... Mah!
2.11.05
Alitalia
STASERA CON LA complicità del solito Enrico Pagliarini, volevo spostare il mio aereo (che è domani a mezzogiorno) alla mattina alle sette per arrivare a Milano un po' prima. In realtà è andata malissimo: pare che non ci siano numeri di telefono di Alitalia accessibili dall'estero a quest'ora. Ma vi sembra possibile? Alle 18 ora italiana, tirano giù il bandone e buonanotte fino al giorno dopo. Mah...
La magia del volo
OGGI, MENTRE UN MD-80 di Alitalia mi stava portando a Barcellona, insieme a Enrico (Pagliarini, il collega di Radio24) abbiamo guardato a lungo giù dal finestrino. Partendo da Milano si "entra" sul mare in un punto indefinito della costa che non è più l'Italia e con tutta probabilità è ancora la Francia, ma dopo Marsiglia. Abbiamo chiesto alla hostess dove fossimo (sarà mica la Camargue?) e lei ha risposto: "Guardi, non ne ho la più pallida idea, non guardo mai giù, non so dove siamo, non ho tempo e non mi interessa neanche".
La magia del volo che può diventare routine...
La magia del volo che può diventare routine...
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