28.7.06

Open project

FINITO UN LIBRO, se ne comincia un altro. Sto infatti dando il via a un paio di progetti, questa volta tutti miei. In particolare, uno è già ben avviato (nel senso che ho comprato la molenskine grande e ho scritto mezza paginetta di appunti). A questo punto, un dubbio: vorrei "lavorarlo" in rete, nel blog, aprendo al pubblico di voialtri lettori-commentatori per rendere la cosa più ricca. Tenendo un diario di bordo pubblico, cioè, ma anche cercando di capire qualcosa di più di quel che so io grazie a voi. Insomma, con idee, suggerimenti, spunti, anche correzioni della rete, verrebbe un lavoro parecchio migliore di quello che posso fare nel chiuso della mia stanzetta (non stiamo parlando di letteratura, stiamo parlando di "giornalistica", quella branca un po' facilotta della saggistica che appartiene ai miei colleghi e nel mio piccolo anche a me).

Problema: se lo faccio (non so come fare, ma da qualche parte uno deve pur sempre partire), ammesso che a qualcuno importi qualcosa del tema, poi però non è più una cosa "nuova". Voglio dire: non è che voglio scrivere un libro sui francobolli e chiedo a giro "se sapete qualcosa sui francobolli che non so, ditemelo". Il problema è che se ho un'idea originale, un "taglio forte" per il libro ("I mondiali di calcio nei francobolli"), poi praticamente mi svendo il titolo e magari tra quando l'inizio e quando lo finisco qualcun altro se lo fa... (magari come: "Francobolli, palloni e ruote: la filatelia nello sport", sempre per dire). Capite il dubbio?

Non è che mi sto sopravvalutando, il problema esiste anche altrove: quando per un periodo ho lavorato alla creazione di un sistema via web di raccolta di progetti scientifici per la loro comunicazione verso il mondo delle imprese, quindi web aperto e consultabile da tutti, all'università Statale di Milano parecchi ricercatori dicevano: "Io sul web non metto niente. Qui basta indicare anche genericamente la direzione nella quale stai lavorando e ti sei completamente fregato la possibilità di fare ricerca in quel settore a vantaggio di altri che non hanno avuto l'idea originale ma hanno più mezzi, più soldi, più ricercatori. Alla fine, pubblicano e brevettano loro".

Ho banalizzato, ma sto cercando di riflettere su questo. Come se ne esce? Mi aiutate?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sistemi web based ma con accesso "controllato" nel senso di utenti che si registrano per accedervi...così tu sai bene chi ha collaborato e chi no...potrebbe essere una idea?

Anonimo ha detto...

Secondo me c'e` un'ipotesi sbagliata di fondo. L'ipotesi credo possa essere espressa cosi`: il valore di un'idea sta soprattutto nella sua concezione originale.
Quindi se rivelo lo spunto sono fregato. Chissa` forse e` vero per le invenzioni alla "Portobello", di un dispositivo meccanico in cui il trucco sta tutto nella trovata cinematica giusta. Ma io credo proprio non valga per libri (e software) dove, invece, il valore di un'idea aumenta almeno linearmente con la quantita` di approfondimento che le si dedica e di scambio culturale che provoca. Non basta un titolo per fare un libro di valore. Non basta una collezione di commenti per fare una discussione. E temo che i tuoi amici della Statale di Milano non cambieranno il mondo con quelle loro idee preziosissime, uova di Colombo che moltitudini di ricercatori rivali non aspettano altro che indovinare da un incauto post sulle pagine web del loro dipartimento.
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Mattia

Anonimo ha detto...

La cosa non è banale e posso coprendere perfettamente lo spirito con cui ti arrovelli la mente.
Credo che l'unica sia non postare spunti illumninanti ma spezzettere il tutto in micro banali riflessioni. Banali si fa per dire ovviamente perchè dietro ogni banalità si nasconde una cosa interessante.
Io proverei così
In ogni caso potresti POSTARE in due siti diversi ( nello stesso momento) uno pubblico ed uno privato. Dal confronto tra i due vedi e puoi "certificare" ciò che hai scritto te e in che data....
Anyway.....se vuoi un OPEN project devi anche poter accettare il rischio altriewmnti che OPEN project Sarebbe???
Io non sono daccordo il postulato di chi mi precede (MATTIA) secondo il quale è sbagliato dire che "il valore di una idea sta soprattutto nella sua concezione originale" IO SONO CONVINTO che questo postulato sia BASICO perchè senza le concezioni OROGINALI non vi sono idee e senza idee non vi è chi possa svilupparle...è Semplice...il valore di una idea - sempre migliorabile da chiunque- è la sua prima concezione....e come tale andrebbe tutelata.
ANTO' se però sei un fautore della libera circolazione sul web e del COPYLEFT allora non puoi pretendere di rinnegarlo adesso.... :-))))
Giovanni