3.7.06

Pensiero stupendo II

E MENTRE MI addormentavo, ieri sera, in compagnia di una pattuglia di zanzare temerarie, sono stato cullato da un violentissimo pensiero stupendo. Forse perché sentivo lo scricchiolio delle infinite ricevute dei taxi che si accumulano per lavoro sulla mia scrivania, forse perché turbato ancora dalla dichiarazione dei redditi e dal pensiero di un mondo diverso, in cui l'ambiente sia rispettato e il lavoro scorra fluido e traversale; ho pensato a una carica di unni, armati di mazze chiodate e altri tipi di strumenti da assalto alla fortezza, che scalavano impavidi i bastioni della corporazione, abbattendo con vigorosi colpi le resistenze, spezzando i contrafforti, minando le superfici di difesa. Crollava nella notte l'intera ideologia dei taxi, senza pietà, senza ripensamenti: crollavano i supplementi di tre euro, di sei euro dopo le otto e cinque di sera, i tassametri che passano dalla tariffa uno alla tariffa due e vedi passare i centesimi e poi gli euro ad una velocità superiore a quella con la quale vengono guadagnati dai cardiochirurghi delle cliniche svizzere; i lunghi giri fatti di infiniti semafori rossi e svolte improvvise in strade che si scoprono lente, limacciose, paludose: l'antesignano di qualunque catenaccio all'italiana. Ho immaginato le file interminabili di turisti che vengono salassati a Linate e Malpensa, i giochetti della sera tardi, quando il taxi lo chiami per telefono dalla sua centrale ed arriva già con dieci, dodici euro caricati per un tragitto che magari ne costerà tre, forse quattro; le file infinite ai parcheggi redditizi e i vuoti esistenziali nei giorni in cui conviene essere "altrove", magari più vicini alla Fiera, magari in coda a Linate perché arriva il Roma Milano delle nove. Ho rivisto la stazione centrale, popolata di file e file di sventurati in attesa per ore, prima di pagare pegno e dopo il salasso e il disservizio del treno pagare la multa con sovrattassa del taxi. Ho rivisto i giorni di pioggia, in inverno, in cui i taxi scompaiono, e quando li trovi, mentre ti stanno per chiedere trenta euro per due chilometri e mezzo di strada, si lamentano che non ci sono le preferenziali tutte per loro ma solo per i tram, e poi tutti quei maledetti motorini...

Adesso parleremo di scioperi, di agitazione, ci sarà il rischio del crollo, l'ordine pubblico compromesso, i taxi senza controllo, gli extracomunitari che potranno fare danni e magari abusare delle ragazzette inermi la notte nei quartieri di periferia, quelli tra gli autisti rovinati perché hanno speso 150 mila euro al nero per avere il privilegio di servire la comunità guidando una carrozza bianca col tassametro. Ci sarà voglia di rivoluzione nell'aria, e storie tristi, dolci, violente, allucinanti.

Non ho la macchina, non la voglio, non mi serve (e non posso neanche permettermela, se è per questo: duemila euro l'anno solo di assicurazione non hanno senso). Non inquino, non sporco, non consumo, non parcheggio: in un sistema diverso, con una rete di servizi e di trasporti in concorrenza (e magari un premio dall'amministrazione per questa scelta di non guida) avrei opportunità di spostamento ecologiche, meno gravi per il caos interno. Non produco traffico, non produco inquinamento, non produco disordine, non occupo spazio. Invece, mi sono abbonato ai "Venti euro con la ricevuta, ma se vuole segno trenta, dica lei" che mi seguono senza pietà, quando sto per scendere dal taxi.

Ho fatto un sogno stupendo: un rogo liberatorio dalle cui ceneri rinascerà una città diversa, in cui fare il tassista non è più un privilegio. Adesso, avanti coi notai. E coi giornalisti, come mi fa notare Diderot: chissenefrega. Flessibili? E allora flessibili tutti, buon dio. Avanti con la pubblica amministrazione e i bancari e gli assicuratori tutti coi contratti a termine. Rinnovabili, s'intende, ma a termine e senza protestare. Non conta l'età se non nel nonnismo da caserma: conta la dignità delle persone. Di tutte, non solo di alcune categorie.

E' stata una notte lunga, come potete capire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sono commossa ..;-)

Anonimo ha detto...

Sono commossa anch'io e mi unisco alla tua gioia.