
Qui però si sfiora la libreria di libri mai scritti (ne ho a decine nel mio blocco degli appunti), di cui a malapena è dato conoscere il titolo. Peggio di un brutto racconto di Borges. Finirà che non ne scriverò nessuno. E che presto si riaccenderanno i motori e daremo ancora spazio all'immagine (colorita) del carpiato e di altre precarie acrobazie quotidiane. Peraltro, proprio stasera parlavo con Renato (vecchio amico un po' più grande di me) e osservavo: "Abbiamo quasi quarant'anni e ancora andiamo a giro come due ragazzini". Lui mi ha guardato ed ha aggiunto: "Speriamo di continuare così sino a novant'anni". Non male, devo dire. Anche se mi fa pericolosamente venire in mente un'altra idea di libro, avuto una sera di qualche mese fa davanti a un negozio di fumetti frequentato solo da gente della nostra età, sulla generazione alla quale lui ed io apparteniamo: la nostra colonna sonora, i nostri miti, le nostre peculiarità, la nostra identità e soprattutto la nostra (di tutta la generazione) apparente incapacità di quagliare nella vita. Mah!
2 commenti:
Nicholas Negroponte nel 1996 scrisse "Being Digital", a guide to survival on the information superhighway.....
forse sei un po' in ritardo!!!
ciao
Paolo
Diciamo che il suo più che un reportage era un'opera di divinazione...
Posta un commento