24.6.07

L'Emilio Fede della mela morsicata

HO UNA CRISI esistenziale. Di quelle rapide, intense e brucianti. Devo ringraziare per questo Andrew NoApple (che nella vita usa, distrugge e ripara computer - Pc, Mac, Unix - da quando era in fasce). In un post intitolato E' facile sbagliare i conti simpaticamente mi fa i complimenti per le mie presunte abilità affabulatorie (abilità fungibili solo per scritto, sfortunatamente) ma poi mi indica - mia la parafrasi - come una sorta di cheerleader italiana di Apple, un'azienda che, scrive in un altro post programmatico sempre il nostro Andrew NoApple,

Tutto quello che viene fatto da Apple, dallo sviluppo del software alla progettazione dei computer, è fatto con un solo fine: i soldi di quelli che pensano che Apple stia pensando ai suoi utenti invece che ai loro portafogli. In questo Apple non è diversa da nessun'altra società con la differenza che se la tirano troppo, fin troppo.

E, nel post che mi riguarda, conclude indirizzandomi un monito:

Per tanto, se si vuole parlare di numeri, lo si faccia con consapevolezza e correttezza, evitando di essere l'Emilio Fede della mela morsicata.

La crisi esistenziale in realtà è finita pensando all'altra polemica - un po' più sostanziosa - che sta toccando i big della blogsfera (qui la felice sintesi di Paferrobyday) e ad altre suggestioni. Cos'è il buon giornalismo? Ce lo ricorda il New Yorker con questo pezzo (gli 8,80 euro meglio spesi questo mese, però accipicchia quanto costa in Italia rispetto ai 4,50 dollari negli Usa!). Chi sono i blogger? Perché adorare o sparare su Apple va sempre bene?

Passata la crisi esistenziale (e il merito del monito che aveva attirato la mia attenzione tramite Technorati), mi ha colpito la frase programmatica che riportavo poco sopra: sarà davvero fatto tutto e solamente per i soldi? Ovviamente sì, viene da pensare visto che si tratta di una società quotata in Borsa con azionisti che vogliono profitto e dividendi sempre più succosi. Senza contare gli stipendi, le stock-options (che se poi si post-datano, sono ancora più succose) e via dicendo. Molto logico.

Però, devo dire, non ne sono convinto sino in fondo. Ci sono anche altri pensieri al riguardo: l'idea che Apple sia anche emozione. Queste cose mi frullano per la testa. Ripenso ai libri che ho letto al riguardo e a quelli più in generale sulla storia, l'innovazione e la creatività nell'industria del personal computing e dell'elettronica di massa. Rifletto. Prendo appunti. Mi trovo incantato, sull'autobus, a pensarci. Ne cerco tracce tra gli scritti in rete e con le persone che sto intervistando a giro per il mondo. Ci sto lavorando sopra. Non voglio anticipare niente, ma c'è veramente tanto di più da dire, partendo da quella semplice frase. Sono sei anni che ne sono convinto. Dopotutto, non dimentichiamo che anche Emilio Fede è un fior di professionista...

1 commento:

Glauco Silvestri ha detto...

Io, in un certo senso, paragonerei Apple alla Ferrari, alla Ducati, alla Harley Davidson, alla Omega, alla Rolex...
Tutte le aziende che ho citato vivono per i soldi, è ovvio, altrimenti chiuderebbero i battenti. Ma, i loro prodotti, non nascono solo per "spillare quattrini" (come Vista.. eh..eh..) ma, anche per alimentare dei sogni, per dare emozioni.

Senza contare, poi, che alcune aziende pur di guadagnare, lesinano sulla qualità dei prodotti che vendono (vedi Vista... eh..eh..), altre, invece, ci mettono una cura maniacale. Oggi Apple è uno status simbol (a causa di iPod), ma bisogna ricordare anche i periodi grigi... ma anche in quel periodo le sue macchine erano comunque all'avanguardia! :D