IL MITICO LEIBNITZ coglie la palla del ragionamento avviato qualche post fa su Alitalia e la proietta ancor più profondamente nella blogsfera. Conia oltretutto un piccolo soprannome per il titolare di questo Posto: Antonio "Millemiglia" Dini. Chiedo troppo, visto che ho viaggiato in classe lacerta su quasi tutti i torpedoni dell'aria per un lustro e credo di essermelo guadagnato, se aggiorniamo a un più puntuale Antonio "Freccia-Alata" Dini?
Part II
Analizzando la ficcante analisi dell'ottimo Gavagai (Io ho vari interessi. Per esempio mi piace leggere, però non leggo un libro da mesi. Per esempio mi piace sciare, ma non scio da anni. Per esempio mi piace cucinare, ma ormai vado avanti a surgelati. Perchè? Perchè sono un pigro testa di cazzo?), non so come dargli torto.
4.7.07
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1 commento:
In effetti avevo scritto proprio Freccia Alata... però Millemiglia mi sembrava più universale...
Comunque, mi ha scritto via email Luthor:
«No, è un lavoro per qualcuno in grado di fare delle sinergie
e delle economie di scala, ovvero una grossa compagnia di un
altro continente con pochi asset in Europa (ovvero tutti
quelli che sono stati persuasi dalla puzza di bruciato a
stare alla larga, o quanto meno che ad aspettare si faceva
un affare).
E' un lavoro che si fa con un bagno di sangue (alle
ginocchia) o non si fa (per cui Silvio non c'ha nemmeno il
fisico) quindi è un lavoro che non si fa, punto.
Si fa un lavoretto, e come viene viene, e se lo stato si
leva dal groppone il basto è già un successo, per nulla
scontato ora come ora (non parlerei di svendita è escluso
che finché Alitalia resta pubblica, e quindi un soggetto
politico invece che un'azienda, ne verrà mai fuori qualcosa
di decente, le ultime campane sono suonate quasi dieci anni,
e due aumenti di capitale, fa)»
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