20.8.07

Tram di Milano - 1500

MILANO È UNA delle città italiane che ha sempre mantenuto "vivace" il rapporto con i tram, quelli che negli Usa vengono chiamate streetcars o trolley cars. Il nome "tram" deriva dall'inglese-britannico "tramcar" e risale a circa il 1848. Il sistema delle linee dei tram di una città, o tramways, in italiano è diventato non solo il corretto "tranvie" ma anche l'anglicismo "tranvai", cioè il tram. Tutti sempre con la "n" perlomeno in italiano, visto che a Milano erano ufficialmente denominate "Tramvie municipali". L'espressione "Il solito tran-tran quotidiano", viene dall'analogo francese del 1891 che faceva riferimento all'ordinarietà dell'andirivieni dei tram e quindi della vita in città ("Il solito casa-lavoro-casa", potremmo dire in italiano).

Il più famoso fra i tram utilizzati a Milano, non solo perché il più vecchio in regolare esercizio ma anche perché undici esemplari sono attualmente utilizzati a San Francisco con la livrea meneghina originale, è la "Carrelli" o 1928, detta altresì serie 1500. Il nome Carrelli deriva dal fatto che utilizza due carrelli ferroviari a due assi anziché degli assi e ruote vincolati in modo rigido al pianale della carrozza, come succede con gli assi posteriori delle autovetture. "Carrelli" si usa al plurale con l'articolo singolare perché è la contrazione di "tranvai a carrelli".

La Carrelli è anche, nonostante sia stata progettata dagli ingegneri dell'azienda dei trasporti di Milano ATM, "figlia" di Peter Witt, un inventore-innovatore americano del diciannovesimo secolo che aveva introdotto una idea non solo di ingegneria meccanica quanto di gestione del processo di trasporto delle persone lungo le linee dei tram per ridurre al minimo la penalizzazione del traffico e le attese, riscuotendo un certo successo.

L'idea era quella di far entrare subito i passeggeri dalla porta anteriore differendo il momento del loro pagamento all'uscita (dalla porta centrale) allo scopo di ridurre i tempi di sosta del tram alle fermate. Il design delle sue vetture non prevedeva infatti la terza porta posteriore, così come le Carrelli non l'avevano all'origine quando, nel 1929, iniziarono ad essere introdotte sulle linee di Milano. Tant'è che nella coda del tram, secondo il modello originario, c'era una specie di salottino con sedie imbottite di color rosso decisamente più comode degli spartani pancali distribuiti lungo le fiancate interne. Le porte in coda vennero aggiunte in due fasi tra il 1931 e il 1936, utilizzando sempre l'innovativo sistema a comando pneumatico realizzato nel 1927.

Il nome "1928" deriva non tanto dall'anno di introduzione (quello sarebbe stato più propriamente il 1929 o il 1930), quanto da quello del progetto e della realizzazione dei due prototipi che, con numerazione 1501 e 1502, iniziarono a girare per la città per sperimentare la "potenza" dei quattro motori, uno per ogni asse da 21 Kilowatt, capaci di far arrivare il mezzo a circa 42 Kmh. La livrea originale aveva una colorazione nocciola e crema, sostituita poi da due tonalità di verde (verde vagone e verde veronese) e dall'attuale arancione negli anni Settanta.

Le Carrelli sono lunghe poco meno di 14 metri e portano oggi al massimo 130 persone delle quali 29 sedute. La numerazione di serie va dalla vettura 1503 sino alla 2002, consegnata prima della fine del 1930. Nel corso degli anni, nonostante l'usura dei motori elettrici alimentato da 600 Volt a corrente continua (dapprima con la "perteghetta" con punto di contatto a bulbo e dagli anni Settanta con un più pratico pantografo simile a quello usato dai treni) sia alquanto ridotta, delle cinquecento originali ne rimangono in servizio meno di cento che l'Atm continua progressivamente a dismettere. La Carrelli viene considerata il tram-simbolo di Milano e secondo la stessa Atm, ha un valore commerciale (casomai ne voleste comprare una) di 25mila euro.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' quando scrivi questi pezzi che mi piace leggere IL POSTO DI ANTONIO. Bravo.

Anonimo ha detto...

Mi sembrava di averla già vista la foto.... :-)

http://www.milanotram.com/Foto/1500_239.jpg

Antonio ha detto...

Ero negli Usa: non avevo il soggetto a portata di mano...

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio ma hai tante foto di tram di Milano? Perchè io ne ho quasi una collezione...

Antonio ha detto...

No, ho solo quelle che faccio con il telefonino o con la fotocamera per questi articoli o poco di più...

Anonimo ha detto...

Peccato... comunque il tuo articolo è molto interessante (certo, se si è appassionati, come me ad esempio!). Io sicuramente preferisco le vecchie Carrelli o la serie 4900 ai nuovi Syrio e Eurotram...