18.9.07

Indovina chi è venuto a cena?

LA SENTENZA DEL tribunale europeo di primo grado sul caso Microsoft (condannata a pagare una multa da quasi mezzo miliardo di euro) campeggia sui giornali e si perde in rete in un milione di rivoli. Sul fatto che la cifra, enorme dal punto di vista di un'azienda "normale", sia in realtà molto più relativa per Microsoft che ha una capitalizzazione di Borsa pari a 269 miliardi di dollari e utili nell'ultimo trimestre per 3 miliardi di dollari, penso che si sia già detto a destra e a manca.

Potrebbe essere interessante però provare a tirare fuori un po' di cose "trasversali" a questa sentenza, che non riguardano direttamente il colosso di Redmond e il settore dell'informatica. La prima è l'andamento dei "trust" in Europa. La cosa non è molto conosciuta, ma ad esempio il consorzio Airbus aveva a suo tempo presentato una memoria in difesa di Microsoft: l'idea che la giurisprudenza europea in materia di anti-trust assuma una valenza troppo restrittiva non fa per niente piacere ad uno degli oligopolisti dell'industria aeronautica (e degli altri settori, come ben sa ad esempio Eni, che si è beccata un discreto bussolotto un po' di tempo fa dall'antitrust europeo).

Ancora, Mario Monti (64 anni), il nostro economista ed ex commissario europeo autore dell'indagine, guadagna di nuovo punti: ci vogliono per l'uomo che è decisamente ambizioso e che adesso riacquista (o perlomeno, non perde) quella stima anche internazionale necessaria ad un eventuale passo verso la politica: governi tecnici in caso di "morte prematura" di Prodi o per risultati elettorali sfavorevoli ad una maggioranza stabile alle future elezioni... [Tra l'altro, sempre valido il ritratto di Monti del 2007 fatto dalla rivista del Fondo monetario internazionale].

C'è di più: gli Usa sono parecchio arrabbiati per questa abitudine-politica dell'UE di mettersi a sindacare gli accordi tra aziende e le pratiche di aziende Usa. Fusioni, comportamenti sul mercato, prodotti: le norme europee sono più stringenti di quelle americane e le multinazionali non possono "far finta di niente"; a pena di restare fuori dai mercati dell'Unione europea e gli altri collegati.

Infine, visto che paesi come l'India e soprattutto la Cina si stanno dando le prime normative anti-trust e sono sostanzialmente alla ricerca di modelli consolidati ai quali adeguarsi (è una pratica comune nella legislazione: molto raramente uno stato si inventa ex novo una filosofia legislativa in un settore, quando ci sono altri esempi consolidati con i quali ha, per di più, relazioni economiche e giuridiche), il timore Usa è che il modello europeo venga esportato e che per l'attuale liberismo statunitense "i legacci e le mordacchie" nel mondo si facciano sempre più stretti...

1 commento:

Glauco Silvestri ha detto...

Che dire...