È UNO DEI temi di cui si discute spesso: quando è che si tocca il culmine del pericolo in un volo. Pochi giorni fa ad Amburgo, su un volo Lufthansa proveniente da Monaco di Baviera, il momento topico (come sempre) è stato l'atterraggio disturbato dal forte vento trasversale.
La manovra peraltro è stata molto corretta, praticamente da manuale: ci si mette di traverso, con le ali livellate, e si corregge solo all'ultimo momento l'allineamento. Peccato che in questo caso una turbolenza sopra la pista abbia praticamente dato un "calcione" all'aereo, facendogli rischiare di impattare l'ala sinistra con il suolo (rischi di danni in realtà molto ridotti). Il pilota, che a quel punto era troppo instabile per correggere con la poca pista rimasta, ha giustamente riattaccato pur avendo già toccato con una ruota. Differente la musica (e il tipo di aereo, non un A320 ma un grosso Md-11) per questo atterraggio un po' troppo spettacolare di Alitalia:
In questo caso il pilota non guidava, guidava l'aereo. Lui era più simile a uno che scommette su rosso&nero. Fortunatamente per tutti, ci ha preso. L'errore è stato nell'allineamento finale, fatto troppo tardi a carrello già poggiato. Qualche metro più a destra e metteva il carrello posteriore di quel lato fuori della pista. La manovra da manuale, invece, è questa, fatta da un 747 della Korean Air:
4.3.08
Il momento più difficile? L'atterraggio, ragazzi, non ci sbagliamo
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3 commenti:
L'ultimo video , ad occhio e croce , mi sembra il vecchio aereoporto di Hong Kong , famoso appunto per gli atterraggi di "sbiego".
Sto facendo un giro su blog che conosco e che non conosco, ciao da Maria
Ciao e buona fine settimana da Maria
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