![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSKwbAS64OTRHwNaKwArFaHPbpo4XUqvvfJ_DbQksVbSkLBfkvP9uxjAYtvzc1e40bNsJ64-nQSs9VrmEF8fAW7iwv6btsOXmVYxJbyD4D1IvPpOktYxFLRHW6xtYtq-Zru5D3/s400/T5-1.jpg)
A me non piace questa ossessione dell'architettura contemporanea soprattutto in Gran Bretagna di esibire le strutture funzionali "nude" degli edifici, soprattutto di quelli pubblici. Richard Rogers, l'architetto che ha realizzato il T5, è ossessionato a quanto pare da questa forma di brutalismo post-litteram, e non si risparmia: sembra di stare dentro uno spaccato di una struttura, non dentro la struttura vera e propria. Comunque, l'approccio è più che razionale e lo spazio, estremamente luminoso, ha il vantaggio di far respirare i passeggeri alleviando lo stress del viaggio (sia per chi ha paura dell'aereo che per chi ha problemi con i bagagli). La segnaletica non è neanche lontanamente all'altezza dell'ottimo mondiale, cioè a mio avviso l'aeroporto di Schipol, ma non è comunque malaccio. Si vede che se non altro è stata pensata in maniera razionale (colori diversi a seconda del tipo di messaggio) e la singola copertura larga 90 metri valorizza sicuramente il prezzo pagato (4,3 miliardi di sterline per un progetto iniziato nel 1982.
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Il giudizio alla fine è moderatamente positivo: a me non piace Heathrow in generale, mi dà l'idea di una lasagna con gli strati che si sono accumulati nei decenni e il caos che straborda come il ripieno della pietanza da tutte le parti.
Se vi capita di atterrare o decollare da quelle parti, fatemi sapere che ne pensate...
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