DOMENICA E QUINDI Garry B. Trudeau
25.1.09
24.1.09
And you'll see why 1984 won't be like 1984
25 ANNI FA, il primo Macintosh.
La storia è anche sul mio Emozione Apple (Adesso c'è uno sconto del 20%!).
La storia è anche sul mio Emozione Apple (Adesso c'è uno sconto del 20%!).
23.1.09
It's the press, baby
ERO NELLA HALL del centro congressi del Dolphin Resort di Orlando quando c'è stato il giuramento di Obama. Spettacolare senso di comunità, con un centinaio o più di americani (e altre persone provenienti come me dall'Europa) a seguire collettivamente via televisione la mezz'ora cardine della giornata. Come scriveva Usa Today il giorno dopo, è un media event adatto soprattutto alla buona, vecchia televisione.
Poi, la rete e ovviamente la carta stampata stanno facendo da cassa di risonanza al 20 gennaio. Federico richiama sul suo blog del Corsera questa pagina, che è una spettacolare carrellata di prime pagine dei giornali americani e di tutto il mondo. Un labirinto di declinazioni del tema. Da guardare.
Poi, la rete e ovviamente la carta stampata stanno facendo da cassa di risonanza al 20 gennaio. Federico richiama sul suo blog del Corsera questa pagina, che è una spettacolare carrellata di prime pagine dei giornali americani e di tutto il mondo. Un labirinto di declinazioni del tema. Da guardare.
"It is kind of like going from an Xbox to an Atari"
BARACK OBAMA È ufficialmente al lavoro. Ma a quanto pare, racconta il Washington Post, lui e soprattutto il suo staff hanno difficoltà con la dotazione informatica della Casa Bianca.
Money Quote: One member of the White House new-media team came to work on Tuesday, right after the swearing-in ceremony, only to discover that it was impossible to know which programs could be updated, or even which computers could be used for which purposes. The team members, accustomed to working on Macintoshes, found computers outfitted with six-year-old versions of Microsoft software. Laptops were scarce, assigned to only a few people in the West Wing. The team was left struggling to put closed captions on online videos.
Senior advisers chafed at the new arrangements, which severely limit mobility -- partly by tradition but also for security reasons and to ensure that all official work is preserved under the Presidential Records Act.
"It is what it is," said a White House staff member, speaking on the condition of anonymity. "Nobody is being a blockade right now. It's just the system we need to go through."
Non pensate che sia la solita cosa da fighetti abituati a usare il Mac che per la prima volta scoprono - oh my God - che nelle aziende si lavora con tutt'altra dotazione tecnologica, scelta da tecnici invisibili e regolata su parametri (spesso immodificabili) voluti da altri. Perché in realtà il problema è serio: si tratta di "consumerizzazione" delle tecnologie. Le persone digitalmente letterate hanno sempre più coscienza degli strumenti che usano, del modo in cui li usano, del tipo che usano. E sul posto di lavoro questo molto spesso si traduce in un bel problema, perché la "flotta aziendale" è spesso fatta tutta di Panda e di Uno. Insomma, se fate il tassista, volete essere voi a scegliere il vostro strumento. E il personal computer è sempre più personal, anche sul posto di lavoro.
18.1.09
Walt Disney, Orlando, Florida
VISTO CHE SONO qui, posso anche ripescare questa vecchia storia che avevo scritto un paio di anni fa, quando ero appena tornato da un precedente giro al Walt Disney World Resort. Così, perché le cose migliori tanto uno le ha sempre già scritte...
Made in Usa
SONO IN FLORIDA, a Orlando, fino a mercoledì. Oggi è domenica. Martedì entra in servizio Barack Obama. Intanto, come nota anche Garry B. Trudeau con il suo Doonesbury, Bush si prepara a lasciare la Casa Bianca.
16.1.09
Figli di un Cai minore
VADO UN ATTIMO a Orlando, in Florida e torno settimana prossima. Pensavo di andare con Cai-Alitalia, ma a quanto pare volo Delta, passando da Atlanta con il vecchio DL75. Vabbé, vediamo almeno se a Malpensa c'è qualche altro passeggero oltre me: a sentire il trittico Moratti, Penati e Formigoni, dovremmo esserci solo io e l'addetto al check-in...
12.1.09
La civiltà occidentale, così come la conoscevamo
SI DICE CHE la crisi si sta per mangiare vivi i giornali e che il futuro sono i blog e la rete. Poi, c'è chi dice che i blog sparano scemenze dalla mattina alla sera, perché mancano i filtri, la professionalità, le fonti, il savoir vivre di noi giornalisti e via dicendo. Poi, uno si legge l'arguta spataffiata di Lucy Kellaway su quel mito del giornalismo mondiale che è il Financial Times e in un attimo pensa che forse è meglio tenersi informati su MySpace e 'fanculo i giornali.
My theory is that colds are bad this year because of the recession, which lowers our spirits and makes us feel dispensable at work. In this state, our bodies are subconsciously waving and beckoning to any cold virus going, saying: over here.
This explains why more than 8 per cent of the UK workforce was off sick last Monday: the economy has sneezed, and we have all caught a cold.
My theory is that colds are bad this year because of the recession, which lowers our spirits and makes us feel dispensable at work. In this state, our bodies are subconsciously waving and beckoning to any cold virus going, saying: over here.
This explains why more than 8 per cent of the UK workforce was off sick last Monday: the economy has sneezed, and we have all caught a cold.
11.1.09
9.1.09
I francesi son tornati ai primi di gennaio, in tempo per i saldi...
MI PARE CHE, nel marasma, le parole di Prodi (da cui "trapàna un verde livore", per citare Asterix) siano in effetti abbastanza significative:
E sulla vicenda Alitalia è tornato a parlare anche Romano Prodi. La parlamentare Pd Sandra Zampa, in una dichiarazione diffusa come portavoce dell'ex premier, definisce «una svendita umiliante» quella di Alitalia compiuta dal Governo, invitando a confrontare le cifre delle offerte Air France fatte all'esecutivo Prodi e a quello attuale, tramite Cai. «L'accordo raggiunto da Air France con il governo Prodi prevedeva il pagamento di un miliardo di euro con l'impegno di assumersi tutti i debiti della compagnia di bandiera. Senza dimenticare gli altri 5 miliardi tra investimenti e aumento di capitale nella fase successiva alla vendita. Con l'accordo attuale, invece, gli italiani si ritroveranno sulle spalle 2 miliardi di debiti e il pagamento degli ammortizzatori sociali per i 5 mila dipendenti in esubero».
E sulla vicenda Alitalia è tornato a parlare anche Romano Prodi. La parlamentare Pd Sandra Zampa, in una dichiarazione diffusa come portavoce dell'ex premier, definisce «una svendita umiliante» quella di Alitalia compiuta dal Governo, invitando a confrontare le cifre delle offerte Air France fatte all'esecutivo Prodi e a quello attuale, tramite Cai. «L'accordo raggiunto da Air France con il governo Prodi prevedeva il pagamento di un miliardo di euro con l'impegno di assumersi tutti i debiti della compagnia di bandiera. Senza dimenticare gli altri 5 miliardi tra investimenti e aumento di capitale nella fase successiva alla vendita. Con l'accordo attuale, invece, gli italiani si ritroveranno sulle spalle 2 miliardi di debiti e il pagamento degli ammortizzatori sociali per i 5 mila dipendenti in esubero».
La ciudad se ha despertado bajo una manta blanca de nieve...
ALLORA NON SUCCEDE solo da noi:
Jan. 9 (Bloomberg) -- The first snowfall in four years in Madrid temporarily closed the capital city’s Barajas airport and snarled traffic on highways into the Spanish capital.
The snowstorm, which started at about 8:00 a.m. local time, prompted the closure of the airport at 11:50 a.m., according to an official at AENA, Spain’s state-run airport operator. It’s not yet known when the airport will reopen,
she added.
(Titolo originale tradotto da Google Translate)
Jan. 9 (Bloomberg) -- The first snowfall in four years in Madrid temporarily closed the capital city’s Barajas airport and snarled traffic on highways into the Spanish capital.
The snowstorm, which started at about 8:00 a.m. local time, prompted the closure of the airport at 11:50 a.m., according to an official at AENA, Spain’s state-run airport operator. It’s not yet known when the airport will reopen,
she added.
(Titolo originale tradotto da Google Translate)
6.1.09
Lo strano caso dei PowerBook narcolettici
CASOMAI QUALCUNO ANCORA andasse a giro con un PowerBook G4 (io, ad esempio), e all'improvviso questo andasse in sleep in continuazione (non io, per fortuna), è tutta colpa di un sensore difettoso sotto la trackpad. E, con una operazione chirurgica piuttosto semplice ma che richiede precisione, si può procedere all'evizione risolvendo alla radice il problema. Qui e qui spiegano come. (Impressionante quant'è piccolo quell'affarino...)
5.1.09
E' la vita che è una malattia mortale
A QUANTO PARE, Steve Jobs non stava per tirare il calzino. Per ora. (E meno male, visto che la seconda edizione ampliata del mio Emozione Apple è appena uscita...).
January 5, 2009
Dear Apple Community,
For the first time in a decade, I’m getting to spend the holiday season with my family, rather than intensely preparing for a Macworld keynote.
Unfortunately, my decision to have Phil deliver the Macworld keynote set off another flurry of rumors about my health, with some even publishing stories of me on my deathbed.
I’ve decided to share something very personal with the Apple community so that we can all relax and enjoy the show tomorrow.
As many of you know, I have been losing weight throughout 2008. The reason has been a mystery to me and my doctors. A few weeks ago, I decided that getting to the root cause of this and reversing it needed to become my #1 priority.
Fortunately, after further testing, my doctors think they have found the cause—a hormone imbalance that has been “robbing” me of the proteins my body needs to be healthy. Sophisticated blood tests have confirmed this diagnosis.
The remedy for this nutritional problem is relatively simple and straightforward, and I’ve already begun treatment. But, just like I didn’t lose this much weight and body mass in a week or a month, my doctors expect it will take me until late this Spring to regain it. I will continue as Apple’s CEO during my recovery.
I have given more than my all to Apple for the past 11 years now. I will be the first one to step up and tell our Board of Directors if I can no longer continue to fulfill my duties as Apple’s CEO. I hope the Apple community will support me in my recovery and know that I will always put what is best for Apple first.
So now I’ve said more than I wanted to say, and all that I am going to say, about this.
Steve
January 5, 2009
Dear Apple Community,
For the first time in a decade, I’m getting to spend the holiday season with my family, rather than intensely preparing for a Macworld keynote.
Unfortunately, my decision to have Phil deliver the Macworld keynote set off another flurry of rumors about my health, with some even publishing stories of me on my deathbed.
I’ve decided to share something very personal with the Apple community so that we can all relax and enjoy the show tomorrow.
As many of you know, I have been losing weight throughout 2008. The reason has been a mystery to me and my doctors. A few weeks ago, I decided that getting to the root cause of this and reversing it needed to become my #1 priority.
Fortunately, after further testing, my doctors think they have found the cause—a hormone imbalance that has been “robbing” me of the proteins my body needs to be healthy. Sophisticated blood tests have confirmed this diagnosis.
The remedy for this nutritional problem is relatively simple and straightforward, and I’ve already begun treatment. But, just like I didn’t lose this much weight and body mass in a week or a month, my doctors expect it will take me until late this Spring to regain it. I will continue as Apple’s CEO during my recovery.
I have given more than my all to Apple for the past 11 years now. I will be the first one to step up and tell our Board of Directors if I can no longer continue to fulfill my duties as Apple’s CEO. I hope the Apple community will support me in my recovery and know that I will always put what is best for Apple first.
So now I’ve said more than I wanted to say, and all that I am going to say, about this.
Steve
It's late, but not too late
A DIFFERENZA DELLE altre settimane, che Doonesbury di Garry B. Trudeau arrivava di domenica, questa arriva di lunedì: sorry!
2.1.09
Luci nel cielo
NEGLI STATI UNITI il giro d'affari giornaliero per il trasporto aereo è nell'ordine dei 3,4 miliardi di dollari. Nel mondo l'industria aerea pesa per circa l'8% del Pil planetario. Un business "capital intensive", come si dice. E che cerca di diventare sempre più verde.
Rispetto ad oggi, le compagnie aeree statunitensi (ho dati diretti solo per quelle) sono dal punto di vista del consumo di carburante più efficienti del 70% rispetto a 30 anni fa, di più del 35% rispetto al solo 2001. Tutto ottenuto prevalentemente con l'acquisto di velivoli più nuovi. Il "merito" è economico ed è stato dell'11 settembre e poi dell'esplosione del prezzo del carburante, più recentemente. Tuttavia, il prezzo del biglietto aereo è più o meno lo stesso dagli anni Ottanta (per gli Europei invece è calato drammaticamente grazie alla successiva esplosione delle low cost, che negli Usa erano arrivate negli anni Settanta con Southwest).
Le attuali emissioni degli aerei di linea sono calcolate intorno al 2% dell'inquinamento mondiale, ma serve un po' di accortezza. Perché gli aerei iniettano direttamente nella troposfera i gas di scarico e il vapore acqueo (quello che forma le caratteristiche contrail). Gli effetti sono conosciuti in maniera molto relativa. In totale, l'impatto delle emissioni secondo gli esperti dovrebbe essere aumentato "spannometricamente" di due volte e mezzo: circa il 5% di tutto l'inquinamento planetario.
Però, nonostante gli sforzi, ci sono fattori di crescita dell'impatto ambientale degli aerei. Lo sviluppo nei paesi emergenti: solo la Cina sta realizzando 40 nuovi grandi aeroporti, India e Brasile acquistano aerei per far spostare le nuove classi medie che, anche se in percentuale ancora limitate, aumentano di milioni di individui ogni anno. Anche gli Usa prevedono che da qui al 2025 il numero di persone che prenderanno l'aereo in quel paese raddoppierà. In Europa triplicherà (anche per effetto dell'allargamento dell'Unione ad est).
Studi (tra loro in contraddizione) sostengono che per riuscire a ridurre l'impatto complessivo del settore, nonostante i miglioramenti di efficienza dei velivoli e dei motori, bisognerebbe comunque azzerare l'inquinamento dei settori complementari: manufatturiero aeronautico e logistica a terra. Improbabile.
Uno dei sistemi più efficaci per ridurre di un 10-15% l'impatto ambientale degli aerei di linea si otterrebbe con una maggiore efficienza dei sistemi che gestiscono il traffico aereo, smistando in maniera più coerente i voli sia nelle alte quote che negli approcci sugli aeroporti. In Europa una soluzione potrebbe iniziare con la sospirata unificazione tecnica dello spazio aereo, adesso parzialmente diviso tra differenti nazioni. In Asia, con la nascita di un meccanismo analogo, che fa da "tappo" anche al fiorire delle compagnie low cost tra paesi diversi.
Rispetto ad oggi, le compagnie aeree statunitensi (ho dati diretti solo per quelle) sono dal punto di vista del consumo di carburante più efficienti del 70% rispetto a 30 anni fa, di più del 35% rispetto al solo 2001. Tutto ottenuto prevalentemente con l'acquisto di velivoli più nuovi. Il "merito" è economico ed è stato dell'11 settembre e poi dell'esplosione del prezzo del carburante, più recentemente. Tuttavia, il prezzo del biglietto aereo è più o meno lo stesso dagli anni Ottanta (per gli Europei invece è calato drammaticamente grazie alla successiva esplosione delle low cost, che negli Usa erano arrivate negli anni Settanta con Southwest).
Le attuali emissioni degli aerei di linea sono calcolate intorno al 2% dell'inquinamento mondiale, ma serve un po' di accortezza. Perché gli aerei iniettano direttamente nella troposfera i gas di scarico e il vapore acqueo (quello che forma le caratteristiche contrail). Gli effetti sono conosciuti in maniera molto relativa. In totale, l'impatto delle emissioni secondo gli esperti dovrebbe essere aumentato "spannometricamente" di due volte e mezzo: circa il 5% di tutto l'inquinamento planetario.
Però, nonostante gli sforzi, ci sono fattori di crescita dell'impatto ambientale degli aerei. Lo sviluppo nei paesi emergenti: solo la Cina sta realizzando 40 nuovi grandi aeroporti, India e Brasile acquistano aerei per far spostare le nuove classi medie che, anche se in percentuale ancora limitate, aumentano di milioni di individui ogni anno. Anche gli Usa prevedono che da qui al 2025 il numero di persone che prenderanno l'aereo in quel paese raddoppierà. In Europa triplicherà (anche per effetto dell'allargamento dell'Unione ad est).
Studi (tra loro in contraddizione) sostengono che per riuscire a ridurre l'impatto complessivo del settore, nonostante i miglioramenti di efficienza dei velivoli e dei motori, bisognerebbe comunque azzerare l'inquinamento dei settori complementari: manufatturiero aeronautico e logistica a terra. Improbabile.
Uno dei sistemi più efficaci per ridurre di un 10-15% l'impatto ambientale degli aerei di linea si otterrebbe con una maggiore efficienza dei sistemi che gestiscono il traffico aereo, smistando in maniera più coerente i voli sia nelle alte quote che negli approcci sugli aeroporti. In Europa una soluzione potrebbe iniziare con la sospirata unificazione tecnica dello spazio aereo, adesso parzialmente diviso tra differenti nazioni. In Asia, con la nascita di un meccanismo analogo, che fa da "tappo" anche al fiorire delle compagnie low cost tra paesi diversi.
Fatto l'accordo, venduto l'aereo
A QUANTO PARE è stato trovato l'accordo tra Cai, Alitalia, Air One, i sindacati, i politici, Air France-Klm e tutto il resto. Malpensa verrà bruciato, Linate ridotto a un pascolo per ovini, e gli esuberi (soprattutto tra gli stagionali) faranno delle manifestazioni situazioniste nei principali centri commerciali e supermercati Auchan in Italia.
La cosa che mi preme sottolineare, se vi avanza qualche milione di euro, è che c'è il bando di gara per comprarsi un po' di aerei che la compagnia mette in vendita. Divisi in 8 lotti sono 46 aeroplani. Si tratta di 8 Atr 72 (metà -500 e metà -210), 14 Embraer ERJ-145, 17 Md-80 (da 141 posti), 5 Md-82 da 164 posti e - purtroppo perché sono tra i miei preferiti - due 767-300ER. Sigh: avessi un po' di liquidità in più, un 767 me lo prendevo (e l'altro magari lo rivendevo a qualche low cost).
Adesso rimane solo da capire se c'è un piano industriale vero, come pensano di gestire le rotte nazionali, regionali e internazionali, quali sono i punti di forza nei segmenti ad alta redditività (J market, per esempio) e via dicendo... Soprattutto, speriamo non si vendano anche i 777...
La cosa che mi preme sottolineare, se vi avanza qualche milione di euro, è che c'è il bando di gara per comprarsi un po' di aerei che la compagnia mette in vendita. Divisi in 8 lotti sono 46 aeroplani. Si tratta di 8 Atr 72 (metà -500 e metà -210), 14 Embraer ERJ-145, 17 Md-80 (da 141 posti), 5 Md-82 da 164 posti e - purtroppo perché sono tra i miei preferiti - due 767-300ER. Sigh: avessi un po' di liquidità in più, un 767 me lo prendevo (e l'altro magari lo rivendevo a qualche low cost).
Adesso rimane solo da capire se c'è un piano industriale vero, come pensano di gestire le rotte nazionali, regionali e internazionali, quali sono i punti di forza nei segmenti ad alta redditività (J market, per esempio) e via dicendo... Soprattutto, speriamo non si vendano anche i 777...
Donald E. Westlake
SE N'E' ANDATO proprio alla fine dell'anno passato uno dei miei scrittori preferiti: Donald E. Westlake.
He used many names in part to combat skepticism over his rapid rate of writing books, which at some points reached four a year.
“In the beginning, people didn’t want to publish more than one book a year by the same author,” said Susan Richman, his publicist at Grand Central Publishing, his current publisher. In the later half of his career, Mr. Westlake had narrowed himself to his own name and Richard Stark, author of a dark series about a one-name criminal named Parker.
The full panoply of all his books was a spectacle to behold, his friends said. “We were in his library, this beautiful library surrounded by hundreds and hundreds of titles, and I realize that every single book was written by Donald Westlake, English language and foreign language editions,” said Laurence Kirschbaum, his agent.
He used many names in part to combat skepticism over his rapid rate of writing books, which at some points reached four a year.
“In the beginning, people didn’t want to publish more than one book a year by the same author,” said Susan Richman, his publicist at Grand Central Publishing, his current publisher. In the later half of his career, Mr. Westlake had narrowed himself to his own name and Richard Stark, author of a dark series about a one-name criminal named Parker.
The full panoply of all his books was a spectacle to behold, his friends said. “We were in his library, this beautiful library surrounded by hundreds and hundreds of titles, and I realize that every single book was written by Donald Westlake, English language and foreign language editions,” said Laurence Kirschbaum, his agent.
1.1.09
One down, many more to go (I hope)
IL 2008 DUNQUE è passato. Una rapida sintesi per immagini si trova qui, qui e qui, grazie al Boston Globe
Iscriviti a:
Post (Atom)