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ALCUNI LINK CHE mi erano rimasti nel computer durante l’ultimo carpiato:
David Byrne, ex leader dei
Talking Heads,
recensisce molto bene il Kindle e scrive i suoi
Diari della bicicletta (arriverà a novembre anche in italiano).
La mia fascinazione personale per la
sete d’energia idroelettrica, per le
biciclette pieghevoli, che vengono prodotte negli Usa
dalla Dahon (e
qui) ma anche
in Cina, mentre il pensiero torna alla Graziella,
la bicicletta pieghevole definita “la Rolls Royce di Brigitte Bardot”. Nei forum, vagando attorno all’argomento, si scoprono alcune
perle rare.
Steven Berlin Johnson dice la sua riguardo ai libri elettronici e alla possibilità di creare un archivio totale che sia anche utile con un articolo del 2005 che, a rivederlo oggi, ha l’ingenuità di un manuale per la videoscrittura degli anni Ottanta.
Da qualche parte nella rete, ma a quanto pare non nella memoria di molti, ci sono ancora
The Virtual Community (che ha “inventato” il termine “comunità virtuale”) e
Tools for Thought (definito
an exercise in retrospective futurism) di Howard Rheingold
Mi sono tornati in mente, per motivi che sarebbe troppo lungo spiegare,
i Japan, cioè la band degli anni ’70-’80. Non ho niente di loro in discografia, appunto per il futuro di provvedere.
Una rivista che bisognerebbe cercassi sui banchetti dell’usato quando vado negli Usa è
Imagination: una delle
classiche riviste pulp di fantascienza che si è mossa negli anni Cinquanta. Le copertine sono meravigliose.
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Walt Mossberg fa una recensione-choc di Windows 7: il sistema operativo di Microsoft,
dice lui,
beats the Mac OS in some areas, such as better previews and navigation right from the taskbar, easier organization of open windows on the desktop and touch-screen capabilities. So Apple will have to scramble now that the gift of a flawed Vista has been replaced with a reliable, elegant version of Windows.Qui
ci si chiede: “Quale sistema operativo ha la miglior vita sociale?”.
Forse verranno ripubblicati i tre capitoli di
The Journeyman Project, uno dei videogiochi che ho amato di più. Soprattutto il terzo capitolo,
Legacy of Time, in cui c’è anche la bella
Michele Scarabelli (è una donna, ma per un refuso all’anagrafe - una elle saltata - a noi italiani sembra un uomo).
Qui il video e forse
meglio ancora qui. Per l’epoca, era bellissimo: il viaggio nel tempo come non l’avete mai visto. E soprattutto, usava tecniche simili a quelle di
Myst, ma in più c’erano gli attori e la storia non era noiosa come quella di
Myst. Ah, e c’era Arthur, il software di navigazione animato, che è una meraviglia. Altro gioco stupendo, di quasi un decennio prima però, è
Lure of the Temptress.
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È uscito Google Wave e
ArsTechnica spiega
cos’è e come funziona. Tra le tante, è la migliore spiegazione. Peraltro, il sistema si sta rivelando molto meno interessante di quanto immaginato nell’attesa febbrile delle scorse settimane. Non c’entra niente, però
qui c’è un bel video con Stewart Brand. Ecco cosa dice
il papà dello
Whole Earth Catalog:
The shift that has happened in 40 years which mainly has to do with climate change. Forty years ago, I could say in the Whole Earth Catalog, "we are as gods, we might as well get good at it". Photographs of earth from space had that god-like perspective.
What I'm saying now is we are as gods and have to get good at it. Necessity comes from climate change, potentially disastrous for civilization. The planet will be okay, life will be okay. We will lose vast quantities of species, probably lose the rain forests if the climate keeps heating up. So it's a global issue, a global phenomenon. It doesn't happen in just one area. The planetary perspective now is not just aesthetic. It's not just perspective. It's actually a world-sized problem that will take world sized solutions that involves forms of governance we don't have yet. It involves technologies we are just glimpsing. It involves what ecologists call ecosystem engineering. Beavers do it, earthworms do it. They don't usually do it at a planetary scale. We have to do it at a planetary scale. A lot of sentiments and aesthetics of the environmental movement stand in the way of that.
Brand è un personaggio
fondamentale, tra l’altro il primo ad aver usato il termine “personal computer” in un libro. È super-attivo ancora oggi.
All’epoca del
Catalog, c’era
Jerry Garcia che
suonava con i suoi
Grateful Dead, si andava a giro sul
Furthur e si leggeva
The Electric Kool-Aid Acid Test. (Temo però che EKAAT - da noi sarebbe "L’Acid Test al Rinfresko Elettriko" - non sia stato
mai tradotto in italiano; o
forse sì. Se ce l'avete, ditemelo!).
Tra l'altro, è stata anche l'epoca in cui si sono mescolate cultura alta e bassa. Come nel film
FM, un gioiellino semi-sconosciuto
del 1978, che ha fatto poi da pivot per la serie televisiva
WKRP in Cincinnati, sit-com che è stata trasmessa
anche in Italia con un certo successo.
Ok, questo è tutto. Posso finalmente chiudere Safari e riavviare il computer!