8.9.10

Amare/odiare il'Pad

COME AVANGUARDIE INTELLETTUALI a tutti i costi, vedo alcuni di noi usare solo l'iPad, anziché computer portatili, fissi o telefonini. Non è più una questione di praticità o di usabilità, di bisogni o di opportunità. Nel grande schema delle cose, non sono queste sovrastrutture a determinare l'accettazione di una nuova tecnologia. Adesso che è passaro qualche mese, ho capito che amare od odiare l'iPad è una cosa più viscerale e profonda.

Potremmo chiamarlo il dilemma di Pretty Woman (1990). Come diceva Richard Gere nella parte di Edward Lewis a una clamorosa Julia Roberts fasciata di rosso nella parte Vivian Ward: «La prima volta che vanno all’Opera, le persone hanno una reazione molto intensa. La amano o la odiano. Se la amano, la amano per sempre. Se non la amano, possono imparare ad apprezzarla, ma non diventerà mai parte della loro anima». Siamo potenzialmente tutti come Julia Roberts di fronte all’Opera: ameremo con passione fino alle lacrime il nostro nuovo iPad, oppure lo odieremo, imparando poi ad apprezzarlo intellettualmente ma senza realmente vivere quelle emozioni selvagge e primordiali che la tavoletta è capace di suscitare in alcuni di noi?

Sono tornato da Londra da pochi giorni (BA) e adesso vado in Portogallo, a Faro (TP). Non mi porto il computer, bensì iPad, come ho già fatto. Sto di nuovo cercando di capire se mi piace veramente l'Opera.

3 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Glauco Silvestri ha detto...

Io lo comprerei per disegnare. Già mi diverto tantissimo sul mio smartphone nonostante abbia mille ovvii limiti (qui).
Però il suo costo è eccessivo per il solo disegno, per di più, solo l'anno scorso mi sono preso un MacBook.
No budget - No iPad

Antonio LdF ha detto...

Io dico solo che per fare quelle due o tre cose in più rispetto a un netbook (e farne tante meno), ha un costo troppo alto. Non è più il periodo per certi capricci; ne faccio soprattutto una questioni di principio.

Che poi iPad è e rimarrà il migliore, beh non ci sono dubbi.