4.11.10

Inception (2010)

UN BEL FILM? Un brutto film? Un film complesso? Filosofico? D'azione? Le premesse su questo soggetto di Christopher Nolan (quello che ha fatto ripartire Batman, per intenderci) erano notevoli: scritto nel 2001, doveva essere un film dell'orrore, ma era partito dall'idea che le persone potessero condividere uno spazio di sogno: cosa sarebbe successo? Quali usi e abusi? Nolan aveva in realtà cominciato a pensarci fin da quando, a 16 anni, aveva iniziato ad esplorare i suoi sogni ed era rimasto affascinato dalla dimensione onirica.

Non è molto originale come idea, a ben pensarci: quello che la nobilita è l'approccio alla Matrix, con il taglio della trama e gli attori scelti (il primo è stato Leonardo Di Caprio, che dà in effetti sostanza al film) piuttosto che le idee sottostanti. La cosa divertente, invece, è pensare che l'idea stessa di film è più simile al sogno che non alla realtà: è più corretto e diretto applicare le tecniche della psicanalisi dell'onirico e dell'interpretazione dei sogni per "leggere" criticamente un film che non quelle del romanzo per esempio.

Il film comunque si fa guardare, non foss'altro per la patina e gli effetti speciali. La complessità evapora in una lotta contro il tempo in parallelo. Originale l'idea che ci sia un rapporto fisso tra tempo del sogno e tempo della realtà. E ancora di più singolare l'idea di Nolan (che non segue nessun Canone) di girare le scene di azione e di "distorsione" della realtà riducendo al minimo l'uso di effetti speciali. L'esplosione dei negozi in centro è una vera esplosione girata con telecamere ad altissima velocità, per esempio. Singolare e strabiliante.

Il difetto? L'idea di mente e di sogno che Nolan porta avanti è letterale, pragmatica, logica. Non c'è distorsione: è un sogno freddo e realistico. Organizzato. C'è azione, è vero, ma è terrorizzante l'idea che qualcuno abbia una mente strutturata in quella maniera, con quell'immaginario.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao. Non ho capito la parte finale del tuo post. I sogni in questo film sono necessariamente organizzati, dal momento che sono stati creati a tavolino, con tanto di plastici e schemi disegnati (infatti gli architetti di sogni progettano ogni minimo dettaglio per non rischiare sorprese durante le missioni).

Questo film non vuole raccontare i fantastici viaggi del Barone Di Caprio nel mondo dei sogni! :-)

Ciao!
ERNESTO

Antonio ha detto...

Infatti, non è la trama, è l'idea della trama. Per questo dico che prende in modo letterale l'idea del sogno e la sviluppa senza creatività. È solo razionale. Con l'inconscio "giù", sempre più profondo, sempre più "giù". E con metafore e rappresentazioni scolastiche, per niente oniriche.

Anonimo ha detto...

Ribadisco: tutto quello che si vede in questo film è stato creato da uno o l'altro dei personaggi. La "metafora" dell'ascensore, per esempio, è una creazione del personaggio interpretato da Di Caprio, e così via. È semplice, ma probabilmente per lui era il modo più semplice e diretto per capire dove e come si stava muovendo.

Tutti i sogni e tutti i livelli in cui si muovono i personaggi sono stati pianificati da loro. Qui non è il subconscio, l'inconscio o quello da cui normalmente nascono i sogni a creare quei mondi, ma delle persone razionali nel pieno controllo delle proprie facoltà. E quindi è ovvio che siano sogni "poco onirici".

Da un certo punto di vista non sarebbe forse giusto nemmeno chiamarli sogni, perché sono una sorta di allucinazioni indotte in quel luogo mentale in cui normalmente stanno i sogni.

Ciao!
ERNESTO