27.1.11

Memorie dell'Eternauta (2010)

UNO SI CHIEDE: cosa si potrebbe mettere dentro un libro di 192 pagine che racconta la storia di un fumetto? La risposta è che dipende dal fumetto e da chi ne scrive. Se si tratta dell'Eternauta, la historieta (come le chiamano in Sudamerica) che nel 1957 operò un piccolo, grande cambiamento, molte cose. È chiamato anche il fumetto "desaparecido", sia perché i problemi legati ai diritti ne hanno limitato la pubblicazione, sia perché il suo sceneggiatore, Héctor German Oesterheld, argentino, nel 1977 è effettivamente stato rapito dal regime di Buenos Aires dell'epoca e ucciso, senza che mai venisse trovato il suo corpo o vi fosse la notizia ufficiale dell'assassinio: desaparecido.

Fernando Ariel Garcìa e Hernan Ostuni raccontano la storia dell'Eternauta, la storia di HGO e la storia dell'Argentina del secondo dopoguerra. Sono tutte e tre profondamente legate: HGO è stato uno dei più importanti e fragili attivisti, l'Eternauta un simbolo per più di una generazione e non solo in Argentina, il dramma del popolo sudamericano qualcosa che abbiamo completamente rimosso dalle nostre coscienze, se mai ne abbiamo avuto una qualche sensazione.

Eppure, nell'Eternauta c'è la concezione stessa di "eroe collettivo", la metafora dell'invasione aliena improvvisa, silenziosa, non dichiarata, con la nevicata luminescente e mortale sopra Buenos Aires, i livelli stratificati di alieni che portano agli Ellos, "Essi", creature pronte a cancellare tutto in ragione del proprio tornaconto, metafora non tanto del corrotto regime militare e politico argentino, quanto delle multinazionali nordamericane e dello sfruttamento sistematico e cieco di tutto il Sudamerica, Argentina in testa.

La storia dell'Eternauta, le sue memorie, si sovrappongono a quelle dell'imperialismo, a quelle di una concezione del mondo che ha fatto dell'Argentina dei colonnelli un esempio non lontano da altre modalità di affermazione del potere economico. Il libro è ricco, completo, militante. Scritto anni fa, Memorie dell'Eternauta ha segnato un'epoca: poi è diventato materia di studio, ma ancora si è aggiornato e la 001Edizioni lo pubblica pochi mesi fa in italiano a 18 euro. I contatti dell'Eternauta con l'Italia sono tanti: a partire dall'omonima testata, dal rapporto con Linus ed Oreste del Buono, dalla tradizione del fumetto italiano e di quello latinoamericano delle historietas, con Hugo Pratt a fare, per un periodo, da ponte fra i due mondi.

Il dramma dell'Argentina. Ricordate? Un mondiale di calcio nel '78 per coprire la violenza del regime dei colonnelli; una improbabile guerra comunque sanguinosa con la corona britannica per un fazzoletto di terra abitato da pochi pastori; la sciagura del governo Menem e il crollo dell'economia, bond inclusi: una forbice tra ricchi e poveri che si allarga e che minaccia di essere esempio per gli altri popoli nel mondo.

Il fumetto come via popolare per il racconto, la denuncia, la resistenza. Come quel muro adesso ripitturato, che si intravede dai vagoni della metropolitana sotto il ponte General Paz: fino al 2002 c'era un murales, con l'Eternauta, Juan Salvo (da noi diventa Juan Galvez, che cammina verso di noi, la scritta "Resiste", il tratto evocativo e potente del primo e migliore disegnatore, Francisco Solano Lopez.



La storia dell'Eternauta-fumetto è dura, spietata, a tratti profetica. Con il campo di concentramento nello stadio, le vie deserte nella calma della devastatazione portata dagli alieni, gli uomini trasformati in soldati-robot, così come i Mano, quelli che sembrano essere per un momento i capi dell'invasione, che si scopre essere essi stessi tenuti sotto controllo dagli Ellos con l'innesto di una ghiandola della paura, pronta a ucciderli se si ribellano.

Ma sopra tutto, l'immagine di quest'uomo reso duro dal dolore, dalla sconfitta, dalla responsabilità di una resistenza di cui è ultimo baluardo: l'Eternauta sconfina tra le pieghe dello spazio e del tempo, rimanendo a camminare per lungo tempo coperto da un'improvvisato scafandro che gli permette di vedere senza essere toccato l'orrore di un mondo sommerso dalla silenziosa e mortale nevicata che si poggia su tutto.

La forza pazzesca del bianco e nero di Francisco Solano Lopez che racconta il quotidiano improvvisamente stravolto da una catastrofe all'apparenza naturale, poi mortale, poi aliena, comunque silenziosa. Simboli della vita di tutti i giorni che si trasformano in contenitori dell'orrore, stravolti e mutati di senso. I miei ricordi: l'ho letto da piccolo, piccolissimo, eppure affascinato dalla visione di quel sogno quasi nordamericano di una classe media, delle villette terra-tetto di una Buenos Aires in cui si potesse ancora sperare di vivere una vita tranquilla, con degli hobby e del tempo libero, una pensione serena, un viale ordinato con delle villette pulite, all'improvviso cancellato prima simbolicamente dal fumetto e poi tragicamente dalla realtà della storia. L'Eternauta ha intuito il terribile destino dell'Argentina, è stato profetico. È cominciato tutto sessant'anni fa, non è ancora finito. In qualche modo, continua anche da noi.

Ecco, questo si può mettere in un libro che racconta la storia di un fumetto.

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