
Ma non è l'unico. C'è uno scrittore sul quale sono sospeso, in dubbio, ma torno sempre: un soffio di vento potrebbe farmi cadere da un lato o dall'altro. È Michael Crichton, il più grande tra gli autori di techno-thriller, talento multiforme (regista di film, autore di sceneggiature, anche creatore di serie televisive con E.R.) e autentica multinazionale dell'intrattenimento.
Confesso che a me la scrittura di maniera piace. Il romanzo da consumarsi per scopi ricreativi, l'opera di totale cazzeggio, che mira a farti dimenticare di essere qui, adesso. Crichton e quelli come lui ti fanno dimenticare la tua vita e te ne fanno vivere un'altra, più di una. Bellissimo. E sempre avventure, salti, spari, concitazione, gran vividezza, quell'iper-realismo che rende dinosauri e macchine per viaggiare nel tempo una cosa ovvia, scontata, reale, tangibile.

Jurassic Park, soprattutto il primo romanzo, ha dalla sua parte un alone mitico, un sapore da storia primordiale, essenziale, quasi un idealtipo. Una fiaba che viene dalla notte dei tempi. Con il nonno avido e cattivo, la nipote stupida, il nipotino sveglio, la Cassandra che viene sfracellata e muore lentamente, il cattivo che ovviamente muore anche lui, e un'intero parterre di bestie primordiali e affamate che cercano di far strage dei buoni.
Il primo Jurassic Park è un bel romanzo, amaro e con cose che succedono in scena e fuori scena (a differenza dei film di Spielberg, in cui accade sempre tutto davanti all'obbiettivo della cinepresa), lasciando un segno piacevole, netto, distinguibile. Non è da tutti. Io, fossi voi, lo leggerei.
1 commento:
Completamente d'accordo a metà... scherzi a parte, dopo "Congo" il mio scrittore preferito. Ci mancherà..a me manca già!
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