COSA SI VEDE di bello in rete in questi giorni? Qualche storia l’ho trovata e archiviata: eccola qua.
Una donna in uniforme (A Woman in uniform), i segreti del nuovo font di sistema di Apple, il San Francisco, le macchine virtuali sono una difesa dagli hacker, la competizione è tossica (e lo dice il New York Times), Eric Kim sempre più incartato, depresso e sull’orlo di una crisi di nervi.
Intanto, è anche uscito iOS 9, e ci sono un po’ di recensioni (in inglese). Tipo questa su ArsTechnica, e poi questa su Computerworld, e poi questa di Macstories. Apple nel frattempo ha cambiato i prezzi del suo servizio iCloud premium: qui la tabella di tutto il mondo, qui la storia italiana.
Come e quanto si legge dalle nostre parti? Molto di carta, meno digitale, dice Editech 2015.
Infine, ho scritto la copertina di Nova24 di domenica scorsa, tutta centrata sull’ad blocking che Apple adesso permette con iOS 9 di fermare qualsiasi tracker. Panico tra gli inserzionisti? Dipende dall'editore che pubblica il pezzo. In Italia siamo abbastanza “tranquilli” su questo tema, ma all’estero è partito un gran polverone, con autocritiche e scoperte quasi eversive. Dove andremo a finire?
ps: se vi piace, porto avanti questa serie di blocchi degli appunti web ragionati, che mi vengono abbastanza comodi. Che ne dite?
28.9.15
27.9.15
El Capitain e qualche ebook
TRA POCHI GIORNI (verso mercoledì, se non sbaglio) arriva la nuova versione di Mac OS X. Questa volta non ho provato la beta: ho un solo computer e direi che mi serve per lavorare, senza prendermi rischi strani. Non ho notizie di grandi problemi, ma diventando vecchi si diventa anche più prudenti.
In ogni caso, pochi giorni e si va! E tra pochi giorni dovrebbero uscire anche un paio di miei ebook. A proposito: avete visto gli ultimi? (E gli ultimissimi?)
Me, neither!
DOONESBURY ENTRA NELLA nuova campagna presidenziale e Garry B. Trudeau questa domenica mira al bersaglio grosso: Donald Trump
20.9.15
Only participles, conveying urgency.
19.9.15
Un nuovo sistema operativo (su tre)
IOS 9 SI può scaricare e installare. Ma OS X 10.11 e watchOS 2 ancora no. Un pezzettino alla volta...
13.9.15
Gay grass?
ARRIVA LA NUOVA tavola domenicale di Doonesnry, creato e realizzato da Garry B. Trudeau. Come ogni domenica...
6.9.15
I've got a bow tie!
DOMENICA TUTTA UNIVERSITARIA per Garry B. Trudeau con il suo Doonesbury, che suona diverso ma affine ai nostri lidi: il caporalato della docenza precaria. È difficile accettare, al giorno d'oggi, che non è più il ruolo sociale quello che interpretiamo e che ci realizza. La liquidità lo ha trasformato. Mi sa che Bauman aveva meno torto di quanto non pensassi.
5.9.15
2015-05
CANON USA HA lanciato una nuova macchina fotografica mirrorless, EOS M3 e tre nuovi obiettivi EF-M Mount. Il mercato si fa sempre più interessante. Ho scritto un ebook sulle macchine mirrorless che penso sia interessante per orientarsi e capire. Ci saranno le novità invece che riguardano il presunto nuovo sistema Leica, basato su macchine forse non più a telemetro (come le attuali M) ma compatibili con le lenti di quel sistema oltre che dotato di autofocus come la Leica Q? Intanto, un passo indietro: Leica aveva inventato l’autofocus e poi l’aveva anche lasciato perdere. Invece, ho ritrovato un produttore artigianale di pellicole “antiquate”, Revolog. Non costa neanche tanto ed è divertente.
In una discussione con il mio amico Roberto su non so più quale social era venuto fuori il ricordo di una lista scritta da Daniele Luttazzi: Le 101 frasi da non dire a una ragazza per rimorchiare. Favolosa soprattutto:
Il mio nome è Daniele, e stanotte lo urlerai
Ma ognuno ha le sue piccole preferenze. Non c’entra niente, ma qui si scopre della buona tipografia. Fa parte della crescente serie di esplorazioni sul tema che i siti web sembrano tutti uguali.
Ho anche finito un altro ebook sul Markdown (che attualmente è in post-produzione), ma per scaldarsi vale la pena leggere questo articolo di Brett Terpstra. Qui invece un ragionamento sull’uso del Markdown, di Atom e di Jekyll, motore web per GitHub. Il tema del lavoro da casa è caro a sempre più persone: qui una buona introduzione ai principali suggerimenti per non farsi travolgere. (Ricordatevi anche di Markdown Here, estensione per Safari. Chrome, Thunderbird e Firefox che fa scrivere ovunque in Markdown).
Qualche pensiero zen sui cambiamenti in corso. Come cambia il modo di pensare alle auto, Twitter in a nutshell, un altro archivio di appunti e di cose da leggere (questa volta sulla Paris Review), il piccolo Tin How Temple di San Francisco (bisognerebbe passarci, la prossima volta) e qui c’è la storia di Mazu, dea cinese molto apprezzata per almeno 700 anni. Poi c’è da riflettere sul declino delle telefonate, e infine un’altra di quelle cose per il cloud che servono a fare altre cose.
In realtà sul tema cloud ne ho accumulate varie in questi giorni: da Windows 10 che spia i vostri figli ed sia la fine del cloud computing “free”, a come P2 ha cambiato Automattic, sino all’accordo tra Amazon e Microsoft, oppure Ubuntu che è il vero motore del cloud, o Bloomberg che si chiede come si possa fare a cambiare nuvola. Non è una domanda banale.
Invece, altro genere: la narrazione personale. Il nostro senso dell’io si costruisce perché siamo storyteller nati oppure ci sono più varietà sotto il sole? I dibattiti si rinnovano (e si ripetono) con il tempo. In questo caso è interessante vedere chi nuota controcorrente e sostiene che la vita non è una storia da raccontare. Non male. Come non male è questa intervista a Suzanne Ciani, signora americana del suono elettronico, che a sua volta prosegue la tradizione di Delia Derbyshire, “scultrice del suono” in questo radiodocumentario tutto da sentire. E questo invece è uno che ha scritto un Bot per Twitter che gli ha fatto vincere mille premi in un mese, automaticamente.
In una discussione con il mio amico Roberto su non so più quale social era venuto fuori il ricordo di una lista scritta da Daniele Luttazzi: Le 101 frasi da non dire a una ragazza per rimorchiare. Favolosa soprattutto:
Il mio nome è Daniele, e stanotte lo urlerai
Ma ognuno ha le sue piccole preferenze. Non c’entra niente, ma qui si scopre della buona tipografia. Fa parte della crescente serie di esplorazioni sul tema che i siti web sembrano tutti uguali.
Ho anche finito un altro ebook sul Markdown (che attualmente è in post-produzione), ma per scaldarsi vale la pena leggere questo articolo di Brett Terpstra. Qui invece un ragionamento sull’uso del Markdown, di Atom e di Jekyll, motore web per GitHub. Il tema del lavoro da casa è caro a sempre più persone: qui una buona introduzione ai principali suggerimenti per non farsi travolgere. (Ricordatevi anche di Markdown Here, estensione per Safari. Chrome, Thunderbird e Firefox che fa scrivere ovunque in Markdown).
Qualche pensiero zen sui cambiamenti in corso. Come cambia il modo di pensare alle auto, Twitter in a nutshell, un altro archivio di appunti e di cose da leggere (questa volta sulla Paris Review), il piccolo Tin How Temple di San Francisco (bisognerebbe passarci, la prossima volta) e qui c’è la storia di Mazu, dea cinese molto apprezzata per almeno 700 anni. Poi c’è da riflettere sul declino delle telefonate, e infine un’altra di quelle cose per il cloud che servono a fare altre cose.
In realtà sul tema cloud ne ho accumulate varie in questi giorni: da Windows 10 che spia i vostri figli ed sia la fine del cloud computing “free”, a come P2 ha cambiato Automattic, sino all’accordo tra Amazon e Microsoft, oppure Ubuntu che è il vero motore del cloud, o Bloomberg che si chiede come si possa fare a cambiare nuvola. Non è una domanda banale.
Invece, altro genere: la narrazione personale. Il nostro senso dell’io si costruisce perché siamo storyteller nati oppure ci sono più varietà sotto il sole? I dibattiti si rinnovano (e si ripetono) con il tempo. In questo caso è interessante vedere chi nuota controcorrente e sostiene che la vita non è una storia da raccontare. Non male. Come non male è questa intervista a Suzanne Ciani, signora americana del suono elettronico, che a sua volta prosegue la tradizione di Delia Derbyshire, “scultrice del suono” in questo radiodocumentario tutto da sentire. E questo invece è uno che ha scritto un Bot per Twitter che gli ha fatto vincere mille premi in un mese, automaticamente.
3.9.15
One Night in Hong Kong (2015)
CI SONO UN po' di novità editoriali in formato digitale a mio nome, là fuori. Cominciamo con l'ultima fatica (per adesso), cioè One Night in Hong Kong. L'ebook che ho scritto subito prima dell'estate per raccontare un viaggio molto particolare.
È la cronaca di una scoperta significativa: era la prima volta che andavo a Hong Kong e mi sono portato dietro una macchina fotografica "storica", una nuova Leica M-A, totalmente meccanica, priva anche di esposimetro, e dieci rullini da scattare per le strade del Porto fragrante.
Qui di seguito, la quarta di copertina. Secondo me il libro, che racconta anche di un altro straordinario libro fotografico, è una buona lettura, arricchita da una trentina di mie foto inedite. Ho aperto la una pagina Facebook sull'argomento, è tutto pronto. Accorri numeroso!
"Un viaggio per immagini nel cuore dell’Asia. Quella Hong Kong che è stata per un secolo la porta d’entrata della Cina e ancora oggi, dopo la riunificazione, il “porto fragrante” sospeso tra due mondi. Antonio Dini lo racconta portando con sé una macchina fotografica d’eccellenza: la Leica M-A, prodotta oggi ma totalmente analogica. Una serie di fotografie scattate per raccontare alcuni aspetti della città e poi la storia del libro City of Darkness, la città delle tenebre, straordinario documento sulla “Città Murata di Kowloon”, che oggi non esiste più ma che in realtà è stata uno straordinario esperimento di anarchia e autoregolazione che ha prodotto l’aggregato urbano più densamente popolato del pianeta. Un racconto da non perdere!"
È la cronaca di una scoperta significativa: era la prima volta che andavo a Hong Kong e mi sono portato dietro una macchina fotografica "storica", una nuova Leica M-A, totalmente meccanica, priva anche di esposimetro, e dieci rullini da scattare per le strade del Porto fragrante.
Qui di seguito, la quarta di copertina. Secondo me il libro, che racconta anche di un altro straordinario libro fotografico, è una buona lettura, arricchita da una trentina di mie foto inedite. Ho aperto la una pagina Facebook sull'argomento, è tutto pronto. Accorri numeroso!
"Un viaggio per immagini nel cuore dell’Asia. Quella Hong Kong che è stata per un secolo la porta d’entrata della Cina e ancora oggi, dopo la riunificazione, il “porto fragrante” sospeso tra due mondi. Antonio Dini lo racconta portando con sé una macchina fotografica d’eccellenza: la Leica M-A, prodotta oggi ma totalmente analogica. Una serie di fotografie scattate per raccontare alcuni aspetti della città e poi la storia del libro City of Darkness, la città delle tenebre, straordinario documento sulla “Città Murata di Kowloon”, che oggi non esiste più ma che in realtà è stata uno straordinario esperimento di anarchia e autoregolazione che ha prodotto l’aggregato urbano più densamente popolato del pianeta. Un racconto da non perdere!"
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2015-04
DICIAMO CHE QUESTI ultimi giorni sono stati pieni di sorprese ma anche di letture piuttosto episodiche. Cominciamo da qui, la strada per il nome di un nuovo prodotto (How we named our new product, Throttle), che è parecchio intrigante.
Perché scattare pellicola e non digitale? Ci sono varie spiegazioni. Questa è mica male. (Why shoot film? – part 1). Il discorso però è parecchio più ampio. Comprende da un lato la storia della fotografia e dall’altro alcune riflessioni più recenti sulla sua evoluzione. A partire da questa fatta sul settimanale Time (The Next Revolution in Photography Is Coming) a cui è seguita questa risposta (The Future of Photography piuttosto intrigante. Anche perché in realtà c’è tutta una galassia di riflessioni e punti di riferimento. La legalità di una immagine (Photojournalism Ethics on Shifting Technological Ground) e l’idea che il software si stia letteralmente mangiando l’apparecchio fotografico (Software is Eating the Camera). Non male, no?
In passato ho recensito la Leica Q, macchina full frame senza telemetro a ottica fissa Leica Summilux 28mm f/1.7 dal costo non esattamente popolare di 4mila euro. La Leica Q Typ 116 è però stata oggetto anche di analisi da parte di altri giornalisti ed esperti. Interessante questa visione (Leica Q: Hands on review - Is the Q for you?) ma ancora più interessante, e fondamentale, il mega-servizio di Thorsten Overgaard (To be, or not to be, that is the Q) che ricorda che la il nome in codice di questa macchina per qualche singolare ragione era ”Hemingway”. Tra l’altro, bazzicando questi ragionamenti, ho anche scoperto un ottimo fotografo e ritrattista: Anthony Suau.
Perché scattare pellicola e non digitale? Ci sono varie spiegazioni. Questa è mica male. (Why shoot film? – part 1). Il discorso però è parecchio più ampio. Comprende da un lato la storia della fotografia e dall’altro alcune riflessioni più recenti sulla sua evoluzione. A partire da questa fatta sul settimanale Time (The Next Revolution in Photography Is Coming) a cui è seguita questa risposta (The Future of Photography piuttosto intrigante. Anche perché in realtà c’è tutta una galassia di riflessioni e punti di riferimento. La legalità di una immagine (Photojournalism Ethics on Shifting Technological Ground) e l’idea che il software si stia letteralmente mangiando l’apparecchio fotografico (Software is Eating the Camera). Non male, no?
In passato ho recensito la Leica Q, macchina full frame senza telemetro a ottica fissa Leica Summilux 28mm f/1.7 dal costo non esattamente popolare di 4mila euro. La Leica Q Typ 116 è però stata oggetto anche di analisi da parte di altri giornalisti ed esperti. Interessante questa visione (Leica Q: Hands on review - Is the Q for you?) ma ancora più interessante, e fondamentale, il mega-servizio di Thorsten Overgaard (To be, or not to be, that is the Q) che ricorda che la il nome in codice di questa macchina per qualche singolare ragione era ”Hemingway”. Tra l’altro, bazzicando questi ragionamenti, ho anche scoperto un ottimo fotografo e ritrattista: Anthony Suau.
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