21.11.16

Questione di anticorpi

QUANDO SILVIO BERLUSCONI ha vinto le elezioni e formato il governo nel 1994, il nostro Paese è entrato in un loop: una persona palesemente inadeguata a governare è stata eletta e nessuno è stato in grado di contrastarlo. L’opposizione, la peggiore opposizione della storia repubblicana, ha girato a vuoto, costantemente messa in fuorigioco dalle invettive di Berlusconi, che l’hanno sistematicamente spiazzata, personalizzando lo scontro e impedendo di vedere i punti essenziali delle questioni. Tattica geniale perfettamente eseguita, dalle conseguenze disastrose per il Paese.

Adesso gli Usa hanno Donald Trump, persona se possibile ancora meno qualificata a governare di Berlusconi e altrettanto regolarmente eletta. La domanda è: gli Stati Uniti hanno gli anticorpi per reagire al trapianto di leader e alla “cachistocrazia” che questo si sta portando dietro, oppure finiranno nello stesso loop dell’Italia?

Money quote: "As of Wednesday morning, Trump has given two interviews—the ones to the Journal and “60 Minutes”—and has spoken in public twice, at his victory speech, early Wednesday morning, and at his Oval Office meeting with Obama, on Thursday. His transition office has issued half a dozen press releases, and he has made several important personnel and policy decisions. He has tweeted twenty-three times. Seven days may not be enough time to fully assess any new leader, especially in the case of Trump, whose first week was marked by seeming chaos in his efforts to put together an Administration. But what we’ve learned so far about the least-experienced President-elect in history is as troubling and ominous as his critics have feared.“

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