UN CONTINENTE, IL nostro, ostaggio del software proprietario di un produttore straniero. La Microsoft domina nella pubblica amministrazione UE. Con tanto di pressioni e infiltrazioni nelle istituzioni.
Una inchiesta condivisa tra team di giornalisti europei spiega bene i punti della questione.
Money quote:
"QUALE L’ELEMENTO PIÙ PREOCCUPANTE EMERSO DALL’INCHIESTA SU MICROSOFT E COMUNE A TUTTI?
“Sono tante le nostre scoperte, allarmanti” – continua Harald Schuman. “Innanzi tutto la dipendenza dalla Microsoft implica un enorme spreco di denaro pubblico in licenze e blocca gli investimenti in un’industria locale. Inoltre per restare dominante sul mercato dei desktop le regole sugli appalti pubblici vengono regolarmente calpestate: invece di lanciare delle gare per «prodotti digitali» ci si appella a «prodotti Microsoft», tagliando le gambe già in partenza a società concorrenti”.
QUALE IL PAESE DOVE LA SITUAZIONE SEMBRA PEGGIORE?
“Il livello di dipendenza è lo stesso in tutti i Paesi – afferma Leila Minano, da Parigi – ma in Francia abbiamo trovato varie prove su un livello d’infiltrazione preoccupante dentro le istituzioni pubbliche. Cinque impiegati di vari ministeri sono anche impiegati a busta paga della Microsoft. Non credo che in Italia la situazione sia diversa. In Germania le autorità hanno resistito per molte settimane alle nostre richieste di ricevere dati e costi delle licenze. Poi hanno ammesso di non possedere questi dati in modo centralizzato. E così è in tutti i Paesi. Non sappiamo quanto spendiamo in licenze Microsoft. Ma, vi assicuro, sono molto soldi..”
“La peggiore scoperta, però, è dentro le Istituzioni europee – continua Maria Maggiore. “La Commissione predica bene e razzola malissimo. Ha pubblicato vari rapporti dove chiede agli Stati di farla finita con in lock-in e costruire dei sistemi operativi aperti, ma poi firma contratti milionari – il prossimo l’anno prossimo – con la società di Redmond. E sempre senza bandi di gara, con negoziato segreto. Uno scandalo”.
29.5.17
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento