26.1.05

Il coraggio di una scelta emotiva (a.k.a. A cosa serve l'iPod shuffle realmente)

IN QUESTI GIORNI c'è un delirio di pagine sul web (e non solo) dedicate ad Apple e ai suoi due nuovi prodotti. Del Mac mini magari si dirà più avanti. Del nuovo iPod shuffle, si è praticamente detto tutto (ed ho contribuito anche io). Ma al di là degli annunci e delle recensioni, sta nascendo tutta una letteratura delle intenzioni. Dedicata alle analisi e controanalisi psico-tecnologiche sullo shuffle, sul "senza display", sulla leggerezza del bit delle canzoni.



Nel mio piccolo mi permetto di segnalare questa recensione. Perché da lì, proprio dalle prime righe, si evince il senso dell'oggetto. Un piccolo, modaiolo, utile nella sua inutilità, prezioso oggetto portatore di emozioni. Perché porta musica, costa relativamente poco ma è un "fico iPod". Perché è facile, perché è il regalo ideale per una persona cara. Dopotutto, lo stiamo tutti quanti comprando-regalando per quello. Anche, magari, a noi stessi. No?

(segue l'incipit della suddetta recensione)

iPod shuffle

Annette, my wife, recently bought me an iPod shuffle, Apple’s newest release of the iconic portable music player. It was particularly thoughtful since I’m the primary moneymaker in the family—Annette takes care of the kids and the house during the day and thus doesn’t have time for revenue-generation—and she used money she made from a graphic design job to buy it for me. That meant a lot to me.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Manca il link.

ciao

Antonio ha detto...

Fixed. Grazie.
:-)