8.5.05

Consigli a un giovane stressato

MI DICONO, TI devi rilassare, pensare meno. Ok, rispondo, lo farò. Staccherò il cervello, manderò la mente all'ammasso, finalmente anche io quando si chiede: "a che cosa stai pensando", potrò rispondere "a niente..."

Ecco, alcuni piccoli segreti distillati negli ultimi due giorni per rilassarsi, pensare meno.

- Andare a letto tardi, svegliarsi presto e non prendere neanche un caffè in tutto il giorno. I sensi si ottundono e pensare diventa più difficile.

- Guardare tanta tv: Maria de Filippi, Pippo Baudo (se c'è), Maurizio Costanzo, Gad Lerner... Cose così, insomma.

- Leggere posta elettronica, navigare, feed rss, chat, sms, telefonate a tutto spiano: più spesso si cambia argomento meno tempo ha la mente per divagare.

- Lavoro, lavoro, lavoro. Ma senza astio, odio o invidie. Solo lavoro. Perché la dignità del lavoro nobilita, lo dice anche la Costituzione (almeno, per adesso c'è scritto, domani non si sa...).

- Praticare la mortificazione della carne per raggiungere l'ascesi dello spirito. Lo dicevano i saggi della patristica, lo diceva Sant'Agostino, perché non potremmo dirlo anche noi?

- Ricominciare a leggere i giornali. Almeno tre-quattro al giorno. Anche cinque o sei.

- Smettere di pensare che il suo silenzio sia assordante. Potrebbe anche parlare, e sarebbe peggio.

- Non parlar mai male di nessuno con nessun altro. Regola di vita sempre buona, probabilmente vale anche qui.

- Alternare la lettura di Piperno a Faletti. Peccato che non abbiano una produzione letteraria sufficientemente ampia. Ma col tempo probabilmente crescerà ancora.

- Concentrarsi ogni sera sulla propria giornata e valutarla con il criterio del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, oltre a quello della coperta troppo corta. Una volta alla settimana approfondire il tema della corsa tra la tartaruga e Achille pie' veloce.

- Se proprio non serve a niente, entrare nel primo Euronics e comprarsi una Playstation2 e almeno cinque giochi, di cui due di corse, uno di combattimento e due sparatutto in soggettiva. Non dimenticare la memory card, perché non è inclusa nella confezione.

- Alle brutte, iscriversi alla facoltà di Lettere e Filosofia. Indirizzo archeologico.

Infine, per quelli che proprio non riescono a stare senza pensare, mi hanno consigliato anche l'arma finale: tenere un blog. Dice che aiuta più che la cannabis in dosi industriali. Tanto lei non lo leggerà mai e soprattutto non vi scriverà mai nei commenti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In condizioni di stress, eviterei decisamente i blog se non per un breve periodo o a dosaggi limitati.
Aggiungerei alla lista qualche attività fisica serale seguendo la tattica di spossare il corpo per neutralizzare la mente.

ciao

Anonimo ha detto...

...un'alternativa interessante, anche se alla lunga un po'impegnativa per il fegato, è entrare in un bar, farsi offrire uno o più aperitivi, e discettare dei più vari argomenti senza seguire un filo logico e, soprattutto, senza ascoltare le risposte!... lascia un leggero senso di euforia nel cervello, ma senza attività cerebrale vera e propria, e il mattino dopo si è molto più rilassati!
Stefi
P.S. naturalmente l'attività fisica resta la soluzione più appagante :p

Anonimo ha detto...

Il riferimento all'attività fisica era assolutamente letterale, perchè visto il tono del post escludevo a priori altro genere di esercizio fisico. Serale perchè prima entrarebbe in conflitto con le quotidiane incombenze procura-pagnotta.

Alcohol come blog, moderatamente, ma nel breve può dare i suoi frutti. Al limite fai un fischio, meglio non da soli.

ciao

Antonio ha detto...

L'alcol è una brutta bestia. C'è un mio amico che la sua migliore amicizia è una boccia di vino. Frizzantino e simpatico le sere che è da solo e si sente triste, fermo e sanguigno le sere che proprio è depresso. Sono d'accordo, meglio in compagnia. Per l'esercizio fisico, temo che la sera possa dare fastidio. Lunghe corse la mattina? L'iPod come migliore amico?
(Antonio, il titolare del Posto omonimo)

Anonimo ha detto...

azz!
io andrei a letto con le galline (e non essere malizioso), ma non posso darti troppi consigli perché a mia volta overstressed. il fatto che ti stia commentando alle 7.58 lo dimostra...
roberto

Anonimo ha detto...

Bastano due cazzate sul male di vivere, lo stress, lo spleen e magari mettiamoci anche un po' di pene d'amor perduto e i commenti fioccano copiosi (come certamente non sarebbero stati in calce ad un panegirico su quant'e` bella la vita)

Che il dolore sia davvero l'unica cosa che ci unisce?

Antonio ha detto...

Cerchiamo di rispondere al mondo proponendo le nostre soluzioni individuali. Ricette che aspirano quindi ad essere universali. D'altro canto la sofferenza non offende più solo quando è resa discorso, mentre continua a colpire quando finisce sui giornali o in televisione. Perché la risposta all'offesa, quando si può discorrere, è diversa dall'indignazione e dalla rabbia che rimane frustrata in gola, davanti a televisione e giornali. Questo è un blog, non c'è da vergognarsene. Oppure è una chiacchierata con un'altra persona, magari in treno.