21.11.06

Stay hungry, stay foolish

SI STA ESAURENDO la spinta propulsiva di questa fase della mia vita. Vari fattori personali e professionali concorrono. Me ne sono accordo in misura maggiore oggi, rileggendo il discorso che avevo tradotto per Macity (pare io sia stato il primo in Italia, pensa te) pronunciato da Steve Jobs un bel po' di tempo fa alla cerimonia delle lauree di Stanford. Jobs - che è notoriamente uno mica facile (per alcuni, anzi, un discreto figlio di buona donna) - non ha scritto né si è fatto scrivere a suo nome libri motivazionali, visioni barocche del futuro o cose da marketing. Ha fatto - per quel che mi risulta, e sono abbastanza informato - solo una volta un intervento pubblico di questo tipo. E va al di là delle menate sulle magnifiche e progressive sorti delle tecnologie digitali. Anzi, diciamo che non c'entra niente: è bello proprio per questo.

Dicevo: si sta esaurendo la mia spinta propulsiva, le motivazioni, il divertimento nel fare le cose, la gioia nelle soddisfazioni (piccole e personali, niente di speciale). Rileggendo Jobs - che chiedo perdono di aver tradotto un po' con i piedi... - tre passaggi mi sono venuti all'occhio:

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

E già questo ti farebbe venir voglia di cambiare vita in tre giorni. Poi leggi anche quest'altro:

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.

...e la voglia diventa quasi una certezza inespugnabile. Infine, un'occhiata alla conclusione:

Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fatto con macchine per scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono l'ultimo numero della rivista. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina di quel numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.


Io, stasera, quasi quasi chiudo il blog, saluto Il Sole 24 Ore, Macity e tutto il resto (pure Milano, che comincia a starmi pure sulle scatole) e vado a fare qualcos'altro da un'altra parte. Dopotutto, I'm still hungry and I'm still foolish... e soprattutto fanculo i carpiati e chi te li fa fare!

7 commenti:

Daniele ha detto...

Eh, ti capisco...capita di rileggerlo e la sensazione è proprio quella. Quando si comincia a sentire tutto troppo stretto, e ti chiedi "ma io che ci faccio qui?".

Antò, tu continua a stare "hungry and foolish", che di talento ne hai da vendere.

Un saluto

Anonimo ha detto...

Tieni duro non sei solo a lottare tutti i giorni!!!

Anonimo ha detto...

ho visto oggi il tuo blog seguendo la tua risposta ad un mio commento sul blog (tema: il "cercaritardi" di Trenitalia...).

quel discorso di Jobs, o uno molto simile, l'avevo trovato anch'io qualche tempo fa, domani lo cerco sul pc del lavoro e me lo rileggo.

visto i pensieri che ha suscitato in te, penso possa interessarti questo post di Seth Godin:
When to start
http://sethgodin.typepad.com/seths_blog/2006/11/when_to_start.html
soprattutto trovo fulminante la frase finale:
Actually, as you've probably guessed, the best time to start was last year. The second best time to start is right now.

Anonimo ha detto...

In questo periodo mi sento molto affamata e molto folle...
A proposito, grazie di tutto.
Francesca

ev ha detto...

Beh Antonio, se il "da qualche parte" a cui ti riferisci è il North Cal... beh quasi quasi ti accompagno!

Go on staying hungry & foolish

mp

Andrea ha detto...

Sai ... una roba del genere l'ho scritta una decina di volte nella mia vita internettara e quei pochi che mi hanno risposto si sono sganasciati dal ridere.. L'ho anche detto live e l'ho fatto seguire dai fatti.. e mi hanno consigliato un buon analista. E siccome sono qui davanti un monitor alle 7 di mattina di uno stupido sabato mi sa tanto che hanno ragione..
In questo momento conosco un paio di padri ed una madre presi dalla "fame e dalla follia" e ci sono almeno cinque figli che ne avrebbero fatto volentieri a meno.
La faccenda è semplice.. quando Steve fu cacciato dalla Apple fondò la Pixar, quando altri migliaia in quel periodo (o in questo periodo) sono stati cacciati da qualcosa .. sono semplicemente stati cacciati punto.
Se tu hai fame e sei un lupo diventi un lupo affamato e molto cazzuto.. se tu hai fame e sei un capretto rimani un capretto.
Quindi che deve fare un capretto?
Deve lavorare .. lavorare .. lavorare con calma e prudenza.
I veri eroi sono i capretti che non si lasciano incantare da cazzate. I lupi si cibano esclusivamente di capretti sperduti che avevano bisogno di un giorno di "follia"..
Approposito .. in questi anni di grazia del terzo millennio c'è un vero esercito di "Francesche" che sono tutte diventate Miss Parker (della nota serie televisiva..) che mollano tutto e tutti dando la caccia ad un fantomatico "uno che non deve chiedere mai" (che probabilmente c'è n'è appunto uno solo..) e che vanno ad infoltire la più assurda moltitudine di incazzate nere similzitelle che sia mai accaduta nella storia dell'umanità.
I veri eroi sono le famiglie regolari, pacs, omosessuali .. (chiamateli come volete) che costruiscono un mattoncino per volta il futuro assorbendo i colpi "della vita stretta" come corazzate...
Altro che fuge ..

Approposito .. "io che ci faccio qui" se lo domandano regolarmente i fortunati che hanno una vita "regolare" e che sono attanagliati dalla paura di invecchiare.
State tranquilli che negli ospedali sarà difficile che qualcuno si domandi "che ci faccio qui"..

Anonimo ha detto...

Lasciare Milano è solo un bene per chiunque.
Credo che sia la metropoli più triste del pianeta.

Ma come fate a viverci?