18.9.08

Alle porte coi sassi

PARE CHE LA vicenda Alitalia sia finita: Cai (l'azienda che doveva rilevare il malloppo di valore) si è ritirata tra le grida "buffoni buffoni", e adesso non dovrebbe rimanere altra alternativa che il fallimento definitivo.

L'unica cosa che mi viene in mente è che, fra i tanti paradossi, eravamo arrivati persino a pensare che l'offerta Cai fosse ragionevole e che i sindacati dei piloti fatti da gente responsabile. Potenza della disperazione...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

gentile blogmaster, potresti essere più chiaro?
l'offerta cai era o no ragionevole? se non lo era, i sindacati dei piloti SONO fatti da gente responsabile
mario

Antonio ha detto...

Credo le due ipotesi possano felicemente convivere.
Tra le altre cose, mi ha colpito profondamente vedere al telegiornale gli applausi per il fallimento dell'ipotesi Cai. Comprensibili se questa non era positiva (come ritengo anche io non lo fosse, ma non solo dal punto di vista occupazionale quanto come piano industriale e per i risvolti anche etici che si porta dietro), ma meno comprensibili alla luce delle alternative, cioè il fallimento.

Delle due una: o si festeggia perché tanto peggio tanto meglio, oppure si ritiene che ci sia una opzione B oltretutto migliore. Il che sarebbe una presa in giro - non dei piloti o del personale Alitalia, ma di tutte le parti coinvolte nelle trattative - alla luce di quanto dichiarato sulla ineluttabilità, il fallimento certo come unica altra alternativa etc.

Adesso Fantozzi, se vuole fare il suo mestiere di amministratore straordinario, dovrebbe garantire la continuità fino a che ci sono soldi e, contestualmente, procedere alla liquidazione del patrimonio (prima le rotte e poi gli aerei) al fine di risarcire per quanto riesce i creditori. Potendo anche nel frattempo contrarre altri debiti per alimentare l'operatività (se come è vero le entrate sono inferiori alle uscite) garantendo il privilegio ai nuovi creditori. Oppure farà altro?