C'È UN LIBRO che staziona da mesi in casa mia, con difficoltà: storia di panchine venuta male, inutile susseguirsi di pagine egocentrate. Purtroppo, la collana apparentemente tanto gustosa "Contromano" di Laterza ha partorito un altro inutile: Panchine - Come uscire dal mondo senza uscirne di Beppe Sebaste. Potevo risparmiarmi 9,50 euro e 172 pagine di lettura. Peccato perché la confezione è intrigante: leggere di panchine (che io amo alla follia, passandoci sopra tanto tempo e avendone frequentate un po' ovunque) e di ozio e di utopie, con la grafica deliziosa di questi libriccini era una tentazione fortissima. La delusione arriva quando poi si passa dal pensiero all'azione: sotto la copertina non c'è niente se non un educato e dignitoso discorso inutile di un colto signore al quale è stato chiesto di riempire delle pagine. Le ha riempite, cercando di farci entrare in quell'universo che è la sua vita: sogni, esperienze, figlio, priorità, conversioni, misticismo. Fantastico: ma chi se ne frega? Ma chi sei? Se ti senti tanto arrogante da voler esporre la tua vita come fosse un'opera d'arte in un realty cartaceo per intellettuali, fai come tutti gli altri noi e apriti un blog, così possiamo ignorarci a vicenda senza dover abbattere degli alberi innocenti per farlo.
(Visto che questa è la terza sòla consecutiva che mi regalano i Contromano, ho deciso che da adesso evito di comprarli. Grazie anche a Mr. Sebaste)
Poi, altra cosa che non mi è piaciuta. Un brutto documentario che avrei preferito non vedere: Il corpo delle donne. Sfogo anti-televisivo pro-donna in opposizione alla femmina-resa-oggetto. Tutto in negativo tranne poco: Anna Magnani (le rughe che ci ha messo una vita a farsele), Pier Paolo Pasolini e la "faccia del vecchio" da onorare (citazione addirittura dal Vecchio testamento: il mitico e intellettuale Levitico). Per il resto, il compitino moraleggiante di uno studente delle superiori al quale hanno fatto registrare un po' di tivù a caso e rimontarla.
Trovare corpi di donna resi oggetto dalla televisione? Vedere il silicone, il modello di femminile totalmente estetico della dittatura dei corpi perfetti? I due autori parlano di distorsione plastificata dei visi senza vulnerabilità e senza pìetas, quella pìetas su cui poggia la coesione sociale, che ci porta - citando esplicitamente il "filosofo Galimberti" - a prestare attenzione "all'attualità della nostra persona" perché ci hanno invece insegnato che "apparire è più importante che essere". Verità profonde, riscoperte illuminanti. Siamo di fronte a una vera e propria "scelta etica", perché "è in gioco la sopravvivenza della nostra identità", pontificano i due autori. Un servizio di Porta a Porta sarebbe andato più in profondità.
"Giocare con i simboli e gli stereotipi prevede una consapevolezza tale che è molto difficile non restarne scottati", dicono i due simpatici documentaristi. Nel loro caso, la scottatura è un arrosto della ragione. Retorico, ripetitivo, povero di idee. Insomma, da non guardare.
11.5.09
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6 commenti:
apprezzo la fedeltà alle proprie passioni negli anni...
grazie, aveva tentato pure me !
Diffido un pò dei titoli che iniziano col "Come..:".
Guardando in libreria i tavoli delle novità con certi polpettoni (saggi o narrativa) da 400 pagine minimo, parrebbe che il problema sia far "girare" le cartiere e le macchine da stampa. Parola di stampatore.
Massimo,
Sarei tentato di andare al salone di Torino....ma...
Il titolo lo hai suggerito tu a Sebaste?
Temo che l'idea della pigra panchina sia comune a tanti. Il problema è che ci sono cose da blog e cose da libro. Questa qua era decisamente una cosa da blog. L'idea della cartiera che corre dev'essere mica tanto lontana dal vero...
Sono certo che Melville, Kipling, Hugo, Mann e molti altri avessero il sacro fuoco di voler dire qualcosa di vero, nuovo, bello, profondo; invece certi contemporanei" che ti sparano lì a intervalli regolari le saghe di 400 paginazze mi danno sempre qualche sospetto...se poi ci fanno anche il film....
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