25.3.10

Neo-hackers

NEL 1984 STEVEN Levy, uno dei più importanti giornalisti americani che si occupano di tecnologia, ha pubblicato un libro fondamentale sulla cultura digitale: Hackers. In pratica, la prima fotografia per un pubblico mainstream dell'etica e delle motivazioni dietro al gruppo di protagonisti della rivoluzione digitale. Sono un gruppo di persone che hanno definito non solo una loro etica e un modus operandi, ma dato anche la forma a molti tratti della nostra esperienza digitale contemporanea: le informazioni in rete vogliono essere libere, devono essere usate per cambiare la vita in meglio e via dicendo.

Forse oggi quegli hacker non ci sono più: l'ultimo secondo Levy è stato Richard Stallman. In comune avevano tutti un limite, però: non erano "nativi digitali". Oggi, se ci sono ancora dei "veri hacker", sono generazionalmente dei nativi digitali. E chi sono? Cosa stanno facendo? Come stanno definendo il pensiero, la società, la tecnologia e quindi il mondo del futuro?

Se avessi tempo, voglia e un editore disposto a pagarmi, questo sarebbe il libro che vorrei scrivere io.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo, è sicuramente una bella idea, portala avanti, e vedrai che l'editore lo troverai sicuramente.
Nik

Anonimo ha detto...

Ripensandoci, pubblicatelo da solo, magari su iPad. Potrebbe essere una nuova via di business quella degli e-book autopubblicati e venduti sullo store Apple, magari a cifre inferiori a quelle che si vedono in giro.
Nik

Antonio ha detto...

Eh, lo farei da solo, ma il problema è che per scrivere un libro così servono i fondi...

Anonimo ha detto...

Fallo a puntate, partendo dalla realtà italiana (che probabilmente è più gestibile), espandendo il discorso con il tempo.
Visto che viene già fatto abitualmente dagli editori, a discapito dei lettori ignari, spezza il libro in sezioni e mettile in vendita ad una cifra simbolica (1 euro) e vedi se il progetto funziona. Magari è un'idea stupida...
Nik