4.11.10
Lucca Comics 2010
PASSANO I GIORNI e sento che dovrei dire qualcosa di Lucca Comics, l'evento del fumetto più interessante del Paese. Soprattutto le cronache di Matteo (Paolo si rifiuta di parlarne, a quanto pare) compresa la parte in video.
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CHIUSO IL SALONE
LUCCA – Tanto per i lucchesi il vecchio nome è rimasto “Salone dei Comics” e allora perché non tornare a chiamarlo così? Comunque le nuvole parlanti anche per quest'anno hanno chiuso i battenti ed è di rigore un piccolo bilancio. Non è stata superata, anche se di poco, la soglia delle presenze dell'anno passato e questo è da attribuire solo a Giove Pluvio che negli ultimi due giorni ha fatto i dispetti. Ma l'affollamento c'è stato, e non poco, i banchi erano sempre circondati da acquirenti e gli affari hanno galoppato, fuori e dentro gli stand. Anche gli incontri con gli editori sono stati affollati e qualche risultato mi dicono sia stato raggiunto. Non ho capito le richieste d'inserire il fumetto nel mondo delle arti: il fumetto è un'arte a tutto tondo già da decenni, anche in Italia se pur in ritardo rispetto ad esempio col Giappone, ove dalla nascita, manga e anime sono di pari dignità con la letteratura.
Ma ogni edizione ha le sue punte di qualità e di attrattiva.
Anche quest'anno la sfilata dei cosplay e la loro invasione delle strade cittadine è stata uno dei punti forza della rassegna, anche se la pioggia ha provocato disagi.
Altra pagina da ricordare per l'edizione 2010 è stata la mostra dedicata al beat. Erano esposti albi con i disegni dei famosi Robert Crumb, Gilbert Shelton, Richard Corben e Art Spiegelman, insieme ad altri meno conosciuti, che hanno però contribuito a far imboccare una strada del tutto nuova al fumetto, non solo per le tematiche affrontate ma anche per un segno e una grafica che rappresentarono una vera novità, dagli attributi sessuali spiattellati in copertina all'ironica interpretazione dei fumetti della Disney. Da ammirare ancor oggi con attenzione i disegni di Crumb di “Mr. Natural” e “Fritz il Gatto”, e di Shelton gli esilaranti “Freak Brothers”.
L'altro punto di forza l'abbiamo trovato nel padiglione Games nello spazio Nvidia ove venivano proiettati demo in 3D dei nuovi spettacolari giochi.
Ho voluto segnalare ciò che più ha colpito, ma sicuramente altri aspetti non sono stati da meno, basti pensare alle tavole di Assassin's Creed proposte al Lucca Center of Contemporary Art o alla festa dei 25 anni di Super Mario, e poi tutte le novità editoriali esposte sui banchi, troppe per ricordarle tutte, e i numerosissimi disegnatori presenti al lavoro...
Ma veniamo alle proposte. Gli esordienti e gli autoprodotti che erano nel padiglione ad ingresso gratuito in piazza Grande: secondo me questa è una sezione da valorizzare ulteriormente dandogli ancor più spazio. D'altronde è da qui che nasceranno i nuovi disegnatori e i nuovi editori. Poi lo spazio dell'ex Campo Balilla: non è un'area idonea, occorre ricavare uno spazio analogo in altro sito, perché non nei pressi del Palasport? Con un “sentiero” d'accompagnamento per i visitatori. In ultimo lascio le lamentele degli eterni scontenti: consiglio questi di recarsi altrove nei prossimi anni nei giorni dei Comics! Perché non gite organizzate? Magari col contributo del Salone!
Vittorio Baccelli
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