Ricordare l'Aurelia, l'Appia, il primo motore V6 al mondo, la Fulvia, la Flaminia, la Flavia, la Beta, la Trevi la Stratos, la Prisma, il sorriso di Catherine Deneuve, la S4, la prima auto di mia madre (una Aurelia B24 cabrio), quella di mio nonno, quella di mio padre (alfista convertito per amore), il sapore della Delta 4WD, cattivissima fin dai cerchi e dal doppio scarico, e quello della GT di Nicola, e la mia mitica Gamma con l'idroguida e gli specchietti regolabili elettricamente, e poi la mia deliziosa Y10 Turbo, che sino alla fine non mi ha mai veramente tradito (a parte la batteria la notte di capodanno), e la Thema Turbo i.e. di famiglia, che aveva gli interni in Alcantara e una volta si "perse" una marcia, la terza, ma ruggiva sempre come un leone.
Dal 1978 al 2007 uno stemma bellissimo, poi migliorato, certo, però già un'altra cosa. Insomma, davvero una parte della mia vita. Cazzo, è la Lancia!
Con tutto il cuore: tornatene in Canada, cialtrone.
1 commento:
Vincenzo Lancia che, prima di morire a 56 anni, inventò auto rivoluzionarie come la Lambda - la prima scocca portante senza telaio - ora si rivolterebbe nella tomba.
I giovani Agnelli, biologicamente vivi, invece dormono sonni tranquilli mentre le auto del Gruppo - ad opera del nostro uomo - stanno diventando delle Chrysler travestite.
Direi a loro "salite a bordo, cazzo !!" e non cercate le varie scialuppe; GM prima e Chrysler ora.
Massimo (figlio di lavoratore Lancia Lancia)
Posta un commento