C’È UN RUOLO tutto hollywoodiano, direi tutto americano, che insegue i nuovi grandi talenti del cinema: quella parte che Robert De Niro interpretò per Martin Scorsese a 33 anni, all’epoca un giovane attore in bolletta, disperato, alienato, bruciato dalla rabbia e dalla sofferenza di una carriera che non esisteva, non era mai esistita.
Quel ruolo è la parte di Travis Bickle, reduce del Vietnam diventato tassista a New York e pronto a esplodere in maniera spettacolare, autentica bomba a mano umana che si innesca per la durata del film sino alla sua esplosione finale.
Taxi Driver è un sogno di film per qualsiasi attore e quella parte, quella parte dello psicopatico puro, è l’Amleto dei nostri tempi modernamente nevrotici. Una parte che Leonardo DiCaprio, Christian Bale, Ryan Gosling e Sam Rockwell hanno tutti provato senza esserci però riusciti.
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