
Insomma, subito prima di andare a fare una micro-intervista con la Federica Panicucci (per il Sole 24 Ore; ma ci pensate? Lei era lì che si aspettava pure delle domande sul suo portafoglio di investimenti, figuriamoci, altro che sull'email e internet), io invece ho ceduto. E così mi sono preso la Tivoli Model One, la radio mono di legno che mi faceva impazzire, identica a quella della foto qui accanto. L'ho soprannominata: la radio del single. Dopotutto, se stai da solo a Milano e hai già Fastweb e il WiFi in casa, cos'altro ti serve? Una radio mono...
4 commenti:
Anch'io la voglio....è bellissima.
Ma perche' ci sono ancora delle radio analogiche che meritino essere ascoltate? E QUALI SAREBBERO??L'oggetto e' delizioso pero' costa una botta forse come soprammobile ha un suo perche'...
Scherzi? E' una meraviglia, costa il giusto (se fai a meno di un po' di altre cose e la consideri un auto-regalo "unico") e ti fa ascoltare la radio. La radio... Là fuori è pieno di radio da ascoltare, sia in Fm che in Am. E' un mondo bellissimo... Non c'è neanche storia con le cose italiane in rete!
Io ce l'ho da un paio d'anni, si sente benissimo e la sintonia manuale con l'occhio magico non fa rimpiangere quelle digitali, spazio dai 91.2 ai 106.6 a colpo sicuro.
Tra l'altro il suono, seppur monofonico (o meglio diffuso da un solo altoparlante, se ci attacchi una cuffia senti in stereo) ha una spazialità che le coppie di altoparlanti messe a venti centrimetri di distanza si sognano.
Io ci ho anche attaccato l'iPod, con soddisfazione.
P.S. la stessa Tivoli poi ha fatto sia il modello con due diffusori che quello dedicato all'iPod, ma secondo me non aggiungono niente alla Model One.
Posta un commento