28.2.10

27.2.10

Il bene di pochi e il bene di molti

PARIGI È NELLA bufera per lo sciopero dei controllori di volo. La ragione dello sciopero? L'integrazione dei sistemi di controllo europeo in un unico spazio, che servirà a razionalizzare il sistema, migliorare la qualità dei voli, ridurre i ritardi e abbassare perfino i consumi e quindi l'inquinamento. E che però porterà anche a possibili licenziamenti e di sicuro all'eliminazione dei privilegi occupazionali per questa categoria protetta in Francia (o almeno così là si teme). Risultato: sciopero, sciopero, sciopero. Il bene di pochi contro il bene di molti. Come al solito.

Pareto ne aveva già parlato identificando la misura dell'ottimo, cioè dell'efficienza di un sistema: se non puoi migliorare la condizione di alcuni senza peggiorare quella di altri, allora hai un problema.

Da notare che chi si trova a Parigi e deve volare, come una mia amica che è bloccata là per il fine settimana, subisce lo stesso problema perché, per protestare per la loro situazione a rischio, i controllori di volo trasferiscono l'inefficienza da un'altra parte. La usano, cioè, come merce di scambio.

Alla faccia del premio Nobel ad Amartya Sen, che dimostra come nel liberismo ci sia la possibilità che l'ottimo non esista o che esista senza produrre utilità o libertà. Lo sciopero, che comunque garantisce i voli a lungo raggio (extraeuropei) segue di pochi giorni quello dei dipendenti di Lufthansa.

24.2.10

Storie - PerFiducia 2.0

LE STORIE DI PerFiducia. In pratica: si crea un eroe, si narra la sua storia basandosi sulle carte che l'Oca gira a giorni alterni. I capitoli della storia sono obbligatoriamente di 420 caratteri spazi inclusi. Gli eroi con più seguaci (perché gli altri vi seguono e voi potete seguire gli altri, se volete) vanno in finale e vengono letti da una giuria qualificata (di cui io non faccio parte, per fortuna!) che ne trarrà argomento per un cortometraggio o qualcosa del genere.

Il qui presente Giovane Autore invece è stato tirato dentro come "autore ospite" fuori concorso. E ha scoperto con piacere che non solo il meccanismo è fatto bene (sono tizi in gamba quelli che l'hanno organizzato) ma soprattutto che è anche divertente: non credevo. Consiglio di provare.

Afro

VI PIACE AMARO e disperato, creativo e distruttivo, raffinato e volgare? Un vero figlio degli anni settanta? Watunobouthat ha realizzato un canale su YouTube dove attendono delle perle davvero rare. Avete presente Lean on me (1989) e Trois?. Tutto un cinema praticamente sconosciuto e da salvare in locale: alcune di queste cose praticamente non esistono se non qui.

Lean on me

23.2.10

Up in the Air (2009)

DIO MIO, GEORGE Clooney ha appena fatto un film sulla storia della mia vita. Pazzesco. Ad arrivare a dieci milioni di miglia ce la posso fare: la domanda è se ce la fa Alitalia...



Ps: ma quando ci arrivo, cosa fanno: mandano la Canalis anche a me?

Pps: il film è bellissimo. Altro che Oscar: io gli darei il Nobel per l'economia (tanto quello per la pace lo danno a Berlusconi).

Lupicia

HO SCOPERTO UNA marca di tè prodotto in Giappone che è strepitoso. Si chiama Lupicia, viene venduto un po' in tutto il mondo (Giappone, Taiwan, Usa e Australia) ma non in Italia. Il negozio dove sono stato a San Francisco è molto bello. Il tè è pazzescamente buono, persino le bustine sono meravigliose, fatte di materiale che non riesco a spiegare ma sembrano di seta anche dopo l'uso. Ci sono centinaia di tipi e di gusti differenti. Personalmente suggerisco di andare a San Francisco solo per comprare il tè. Se poi lo trovate anche sotto casa, ancora meglio.



Poi l'altro giorno ho anche preso un tè in una teiera-tazza meravigliosa. Costava venticinque euro (troppo, anche se è di porcellana) ed era comunque esaurita. In pratica, la teiera si incastra sopra la tazza, più o meno in maniera simile a come sono fatte le caffettiere napoletane. Una meraviglia. Avete idea di dove se ne possano comprare? È simile a quella qui sotto, per intendersi.

22.2.10

Fumettologicamente social

I SOCIAL NETWORK tematici stanno guadagnando sempre più spazio. Raccolgono schiere di appassionati fedeli e, per alcuni settori, quasi infinite. È il caso di Anobii che, com'è noto, è centrato sui libri, ed è il caso anche di questo che viene segnalato da Matteo: è Graphic.ly. Oggi in fase beta, farà strada. Così come il blog di Matteo, che è uno dei più preziosi per quanto riguarda il mondo dei comics.

Incalcolabile

MONEY QUOTE: THE impossible often has a kind of integrity to it which the merely improbable lacks.

(Sempre Douglas Adams)

21.2.10

Oink!

È DOMENICA E arriva Doonesbury di Garry B. Trudeau.

20.2.10

La corretta citazione

UNA FRASE DI Douglas Adams proveniente da una intervista del 2001 (poco prima di morire) e che è stata sintetizzata in maniera un po' brusca. Vale la pena riprenderla, perché dice di più anche nella sostanza:

Money Quote: “Now that we’ve built computers, first we made them room size, then desk size and in briefcases and in pockets, soon they’ll be as plentiful as dust - you can sprinkle computers all over the place. Gradually, the whole environment will become something far more responsive and smart, and we’ll be living in a way that’s very hard for people living on the planet just now to understand,” Adams said. “I guess my six-year-old daughter will get a much better handle on it. There’s a set of rules that anything that was in the world when you were born is normal and natural. Anything invented between when you were 15 and 35 is new and revolutionary and exciting, and you’ll probably get a career in it. Anything invented after you’re 35 is against the natural order of things.”

19.2.10

Heavy Rain, Playstation 3

DIECI ANNI FA ero affascinato da due giochi. Uno era The Nomad Soul, l'altro Shenmue. Del secondo magari riparleremo. Del primo, un capolavoro immaturo per Pc e per Dreamcast, ricordo ancora il senso di straniamento sul pianeta Phaenon, la strana città di Omikron, le ambigue reincarnazioni nei vari personaggi, la colonna sonora di David Bowie (che in quanto ad ambiguità non scherzava certo). L'autore di quell'esperienza onirica era un certo David Cage, pseudonimo per David De Gruttola, francese, classe 1969, fondatore della Quantic Dream con l'amico Guillaume de Fondaumière.

Oggi, dopo aver partorito anche Fahrenheit (altresì chiamato Indigo Prophecy) per Xbox, Pc e Ps2, sta per arrivare un titolo alquanto particolare. Sarà un'esclusiva Ps3, quindi non credo che riuscirò a giocarla molto presto. Si chiama Heavy Rain, ed è la storia di una coppia il cui figlio viene rapito dal serial killer degli Origami che, beh, in quanto serial killer ci pensa lui, insomma… mi avete capito. Insomma: "Bang!"

La storia, secondo Cage, è "a very dark film noir thriller with mature themes". Niente fantascienza, niente eventi magici. Invece, un cammino disseminato di dilemmi morali che fanno cambiare il corso della storia portandosi dietro la responsabilità delle decisioni che il giocatore di volta in volta prende.

Qualcosa da tempo sta cambiando nel mondo dei videogiochi. Se ne stanno rendendo conto - meglio tardi che mai - anche le persone di cultura.

18.2.10

Tomorrow is the most important thing in life

IO PROSEGUO il mio personale (e lentissimo) cineforum dedicato a John Wayne. Da un anno e mezzo mi guardo un po' di qua e un po' di là tutti i suoi film. Il periodo segue quello dedicato a Cary Grant, che peraltro non è ancora finito. Dato che poi uno legge sul web e rimangono le pagine aperte per nulla, mi appunto qualche link: come mai JW, icona tutta americana, si era sposato tre volte con donne latinoamericane? Ne parla anche Arabella, tra le altre, e qui si ragiona su Gail Russell, che non fu mai sua moglie ma solo una cara amica (sul serio, se lo diceva Duke ci potete credere). Io, però, fossi stato lui, anziché le messicane alcolizzate mi sarei sposto Mari Blanchard, altra nihilista storica ma almeno genuina: ha fatto solo B movies e l'avevano "scoperta" grazie a una pubblicità di sapone da bagno pieno di bollicine...

Per la cronaca, le tre mogli di JW sono state Josephine Alicia Saenz, figlia del console panamense a Los Angeles sposata nel 1933 dopo sette anni di corteggiamento, l'attrice messicana sposata nel 1947 Esperanza “Chata” Bauer, nota alcolizzata e nevrotica, e Pilar Wildy (nata Palette) peruviana di Lima, sposata nel 1953, figlia di un politico locale e incontrata mentre JW guardava location per girare The Alamo. Que Hombre!

JW è morto di tumore, come tutti sanno, e con ottima probabilità a fare il danno sono stati non soltanto i tre pacchetti di sigarette al giorno, quanto gli effetti del set diabolico del film the Conqueror, una delle grandi ossessioni di Howard Hughes. Girato nel deserto dello Utah sottovento rispetto alle sabbie contaminate dalla radioattività degli esperimenti atomici americani del Nevada meridionale, ha fatto ammalare di cancro i tre quarti delle persone coinvolte (compresa le attrici Susan Hayward e Agnes Moorehead), ben più della media registrata all'epoca dagli studi epidemiologici sulla popolazione. Che amara ironia, per l'eroe conservatore americano, fare questa fine.

Sulla sua tomba, il buon JW ha voluto la frase Feo, Fuerte y Formal, sostituita più di recente con una frase presa da una intervista a Playboy del 1971.

Money Quote: Tomorrow is the most important thing in life. Comes into us at midnight very clean. It's perfect when it arrives and it puts itself in our hands. It hopes we've learned something from yesterday..

17.2.10

Buzz no more

IN CALCE ALLA pagina di Gmail c'è il comando "turn off buzz". Me l'ha detto Mattia e stamattina, dopo una settimana di ossessione per questa cosa orribile che produce un miliardo di rumore inutile nella mia vita, l'ho spento. Se non c'era alternativa, mi sarei cancellato da Gmail (ammesso che si possa davvero farlo) pur di non averlo più tra i piedi.

Invece, c'è chi adora Buzz e ha deciso di analizzarlo a fondo. Ottima idea, ottima esecuzione, ma io preferisco passare. Thanx.

16.2.10

Valorizziamo le personalità bipolari

LO SAPEVATE CHE in quest'altro mio posto ho scritto una cosa molto bella su TIM-Telecom Italia e la qualità dei servizi che mi eroga? Vale la pena di leggerlo, linkarlo e farlo girare, a mio modesto avviso.

15.2.10

Bartle Bull & Edward Lamond & Tim Willocks

CI SONO VARI autori che varrebbe la pena di leggere, anche se non è possibile. Magari perché non ho tempo, perché non ho più l'età per leggere (troppi) romanzi di cappa e spada (in inglese, swashbuckler), perché non ne vale la pena. Ma è un peccato. Burtle Bull, padre del giornalista-prezzemolino specializzato sul Medio Oriente e tra le altre cose giornalista a sua volta (il figlio ha più o meno la mia età e il padre quella di mio padre) ha scritto e scrive parecchio. Cose "minori" ma interessanti. Ossessionato dal comunismo (tipicamente, i cattivi sono tutti ufficiali membri del Soviet), appassionato di cavalli e di esotismo, piuttosto esplicito nella parte di "romance" che caratterizza da sempre i romanzi di cappa e spada, Bull ha al suo attivo una lunga lista di titoli, nessuno dei quali tradotto in italiano, a quanto mi risulta. Per un periodo Bull è stato anche editor del Village Voice.

Le ambientazioni di Bull vanno dall'Africa e Medio Oriente all'Estremo Oriente, dal Cairo a Shanghai, dai cieli alla superficie dei mari.

Tutta un'altra razza invece il buon Edward Lamond, analista finanziario che qualche anno fa molla tutto per dedicarsi anima e corpo alla sua passione: la letteratura storica. Mentre Bull riflette i tempi che cambiano con ambientazioni appena accennate (il "sapore" è quello di una avventura come Indiana Jones o come La Mummia, per dire), Lamond cerca di andare in profondità. Il problema è il mestiere: come sarà il mondo generato da Lamond? Non c'è un filtro di un editore, perché il buon Edward ha fatto tutto da solo e vende il libro a 2,5 sterline (5 dollari) online, partendo da qui: l'obiettivo è quello del "romanzo classico", scegliendo l'assedio di Malta da parte dell'Impero Ottomano come base. Ispirato da The Great Siege di Ernie Bradford pubblicato nel 1961 e per quello che ne so io anche questo inedito in Italia.

Il titolo, che secondo me è la principale debolezza dell'opera, è Pirates of Christ: capisco il desiderio di stupire e di rendere conto di un aspetto poco raccontato della guerra di corsa nel mediterraneo, però non ci siamo: non torna, non è sexy, non funziona. Da cambiare.

Sempre sul tema di Malta, infine, oltre al volume di Bradford c'è anche l'avvio della trilogia di Tim Willocks, medico e scrittore britannico. Giocatore accanito di poker, forse persino amante di Madonna per un certo periodo, Willocks nel 2006 ha pubblicato The Religion, una sorta di ciclo di avventure legato attorno alla figura inquietante del sassone Mattias Tannhauser, avventuriero pieno di risorse e di esperienze da raccontare. Il volume è praticamente una pietra del forte da cui i cavalieri di Malta si opposero all'Impero Ottomano nel 1565, sia per spessore che per durezza. Quest'anno esce la seconda parte, Twelve Children of Paris, che però abbandona Malta e torna nel cuore dell'Europa. Il periodo era gravido di possibili sviluppi, vediamo quale avrà scelto il buon Willocks.

Anche questo, temo che la vita sia troppo breve per farmelo leggere. Ma chissà che invece a qualcuno là fuori non interessi.

14.2.10

We were special

GARRY B. TRUDEAU, come ogni domenica, con Doonesbury.

12.2.10

Back to Milan

AIR MALTA TRA qualche ora, se non ci sono problemi, mi deposita a Malpensa. Che tempo fa da quelle parti? Vengo con le infradito e il camicione a fiori?

11.2.10

Keitai books

C'È UNA RAGAZZINA giapponese che ha guadagnato più di 600mila dollari scrivendo un romanzo sul suo telefonino. Wolf Boy x Natural Girl è andato esaurito anche in versione cartacea.

Money Quote: The "Wolf Boy" author, who took her alias from Thumper's friend Miss Bunny, started writing when she was in the sixth grade, after her parents bought her a cellphone. "I was so excited," she says with a shy smile.

Bunny was using her phone mainly to text friends until she saw a TV ad about a keitai novel website that allowed users to write novels on cellphones for free. Inspired by some of the novels she read, Bunny took a crack at one herself, simply following the word limit of 1,000 characters per page.

10.2.10

My Rihla in Malta

DICE CHE UN po' di tempo fa un turista che faceva parte di una comitiva di americani appena scesa da una nave crociera abbia chiesto alla guida: "Chi è quella signora della statua?" La guida, che poi me lo raccontava ieri mentre camminavamo per Mdina, qui a Malta, non ha fatto neanche in tempo a stupirsi e invece ha risposto d'istinto: "È Maria, cioè la Madonna". Il turista pare sia rimasto sovrappensiero per qualche secondo, fissando la statua che vedete qui sotto, e poi abbia chiesto: "Ah. Ok. Mmh. E chi è il bambino?"



La fonte è fidata e la testimonianza orale degna di essere riportata. Segnala la straordinaria approssimazione del viaggiatore globale (la relazione degli americani con la storia e geografia è oramai diventata leggendaria) ma anche il complesso rapporto che tutti noi abbiamo con quello che ci sta intorno. Nel Seicento e nel Settecento Malta era una delle mete più significative del Grand Tour. Oggi la cosa tocca qui a Malta il parossismo, perché l'arcipelago-stato è forse uno dei "pezzi" più sottovalutati del Mediterraneo. Soprattutto da noi italiani. Eppure, non solo Malta è più vicina alla Sicilia di Lampedusa, non solo è la roccaforte naturale da cui si è dominato per tre millenni l'intero Mediterraneo (chi possiede Malta, possiede il Mare Nostrum), ma c'è molto altro.

Abbiamo scoperto che Malta è la culla della prima civiltà umana di cui siano rimaste tracce edificate, con templi megalitici risalenti al 3.600 avanti Cristo (mille anni prima della piramide di Cheope, per dire). Malta è anche il punto di incrocio di tutti i popoli del Mediterraneo, la sede dei cavalieri ospitalieri (che un altro turista continuava a scambiare con i Templari); è il luogo di numerosi, storici e cruenti assedi.

Oggi Malta, però, è anche molto di più: è nell'Unione Europea, è negli accordi di Schengen, è nell'euro. Ed è uno dei pochissimi posti dove si parli correntemente italiano. A un'ora d'aereo da Roma, due ore da Milano e tre da Londra. Tutto con Air Malta, EasyJet, Ryanair, oltre a Lufthansa, Alitalia, Emirates, Air Lybia. In pratica, Malta è un posto in cui dovremmo essere di casa, anche a ricordo del movimento filoitaliano di inizio Novecento, e dove invece non abbiamo quasi voce in capitolo. Qui però la qualità della vita è strepitosa, le dimensioni ridotte esaltano la bontà delle infrastrutture e c'è chi, come il signore proprietario dell'auto qui sotto, evidentemente ha capito tutto.



La "dea" della Citroen è un po' arrugginita e battuta sui fianchi. Ma rimane un oggetto stupendo, un'esperienza addirittura tattile (il senso più difficile da ingannare), che qui ha cittadinanza piena. Chi non vorrebbe vivere nel secondo stato più affollato al mondo dopo Singapore, arrampicandosi per strade serpentine e ricamate di buche con questa meraviglia della storia automobilistica?

A La Valletta, dove ho scattato insieme alle altre la foto qui sotto, oggi ha piovuto. L'immagine non è di qualità eccelsa, soprattutto per la saturazione della luce dall'alto. Ma la materia della pietra bagnata in basso, con i riflessi di cielo, è per me straordinaria. Quando si scatta con un telefonino le foto vengono a caso: è quasi come essere posseduti da qualcun altro che riempie la memoria digitale di immagini che per caso stavamo vedendo anche noi. Questa è stata una buona coincidenza.



Qui tira ancora il vento (di maestrale a forza sette) ma non fa freddo. Il dibattito maggiore sull'isola, quello che appassiona davvero i maltesi a parte le beghe di condominio, verte su quale sia di preciso il posto in cui San Paolo si è arenato. C'è l'isoletta con la cappella, ma altre insenature e solchi vallivi vorrebbero avere l'onore: subito dopo la storia di Ulisse e Calypso, il franchising cristiano qui rende da secoli.



Per dare più visibilità al brand, in una bella chiesa nel centro di La Valletta hanno due reliquie del Santo: un pezzo della colonna vertebrale e un osso dell'avambraccio. Quest'ultimo viene esposto in maniera alquanto esplicita: sembra un fotogramma preso al volo da Terminator.

Domani ho un'altra giornata di lavoro abbastanza lunga, poi venerdì torno in Italia. Ho trovato un angolo di mondo nel quale credo che tornerò.

8.2.10

Back in Seattle

MENTRE SONO A Malta (posto strepitoso, devo aggiungere), non mi faccio mancare il feed live da Everett. Oggi fa il suo volo di collaudo il Boeing 747-8F, la più recente incarnazione del gigante dell'aria entrato in servizio esattamente 40 anni e un paio di settimane fa.



L'Avevo visto mentre lo stavano iniziando ad assemblare, un anno fa, e adesso finalmente è pronto...

Ripartenza

NELLA MIGLIORE TRADIZIONE dei carpiati del vostro Giovane Autore preferito, dopo una notte di riposo si riparte: à bientôt!

MXP-MLA/MLA-MXP

7.2.10

Peace.

GARRY B. TRUDEAU e Twitter su Doonesbury, anche la domenica.

5.2.10

University of Calypso

VADO UN ATTIMO a fare una gita fuori porta: c'è un bel concerto di Andy Narell e Relator che vale la pena. Ci si rivede domenica sera. Buon fine settimana.

MXP-CGN/CGN-MXP

Per dire:



(È stato meraviglioso!)

Future shock

C'È CHI HA trovato una formula intrigante ed efficace per descrivere la reazione sdegnata e arrabbiata di parte dei commentatori e degli esperti del settore informatico al lancio dell'iPad: future shock.

Money Quote: The tech industry will be in paroxysms of future shock for some time to come. Many will cling to their January-26th notions of what it takes to get "real work" done; cling to the idea that the computer-based part of it is the "real work."

It's not. The Real Work is not formatting the margins, installing the printer driver, uploading the document, finishing the PowerPoint slides, running the software update or reinstalling the OS.

The Real Work is teaching the child, healing the patient, selling the house, logging the road defects, fixing the car at the roadside, capturing the table's order, designing the house and organizing the party.

4.2.10

Apple, la formula segreta per innovare e produrre l'iPad

QUESTA RARA FOTO, scattata durante un meeting interno di Apple qualche mese fa, mostra come l'azienda guidata da Steve Jobs arrivi al prodotto definitivo per approssimazioni successive.

3.2.10

What if...

COSA SAREBBE SUCCESSO se Alan Greenspan anziché innamorarsi (letterariamente, per così dire) di Ayn Rand, si fosse infatuato dei romanzi di John D. MacDonald? L'America sarebbe un posto molto diverso, secondo il Boston Globe.

Money Quote: o while “Atlas Shrugged’’ is Rand’s paean to unbridled, heroic capitalism, personified in the character John Galt, in “A Man of Affairs,’’ MacDonald’s capitalist icon is a corporate raider named Mike Dean.

Money Quote 2: MacDonald apparently believed that no serious person could be influenced by Rand; even Travis McGee dismisses her writing as “portentous gruntings.’’ It was one of MacDonald’s few misjudgments. But as we now know, it was nothing compared with staking America’s well-being on a Randian belief in the inviolable sanctity, security, and wisdom of markets.

1.2.10

The Proposal, The Blind Side (2009)

UN FILM BRILLANTE e un biopic su uno dei migliori left tackle di sempre del football americano. In un anno Sandra Bullock, che era scomparsa da tempo dal radar, è tornata. In forma come non mai, accettando notevoli rischi, si è messa sotto e ha tirato fuori una doppia che rischia di farla passare alla storia.

The Proposal è la dimostrazione che puoi essere attrice brillante e comica a tutto campo. E rimette a posto le varie Renée Zellweger di qualche anno fa (la Zellweger è più giovane di cinque anni della Bullock, nata il 26 luglio del 1964, ci credereste?). The Proposal, frizzante commedia romantica centrata sul giovane assistente di una terribile dirigente editoriale nata in Canada e il finto matrimonio inscenato per farle ottenere la green card, ha guadagnato un botto di soldi e fatto ridere mezzo pianeta. Ma non è questo il vertice.



Infatti è con THe Blind SIde che la Bullock rischia di lasciare una traccia nella storia, a cominciare dal Golden Globe come migliore attrice che ha appena vinto. Il film è una biografia di Michael Oher, left takle, uomo della linea di attacco del football americano, Michael Oher, e il suo percorso a patire dall'adozione in una famiglia bianca e benestante del Sud. È un film da vedere, assolutamente, anche se non ve ne può fregare di meno del football americano (come nel caso del sottoscritto). Gli attori sono notevoli, la scrittura tersa, a tratti un po' troppo patinata e meccanica, ma sempre funzionale. E resa monumentale dalla grinta, dal carisma e dall'umanità di Leigh Anne Tuohy, il personaggio interpretato dalla Bullock.

Datemi retta, se vi resta una sola moneta per andare al cinema, quest'anno, usatela per vedere The Blind Side, unico film con solo un nome di attrice donna sopra al titolo ad aver mai tagliato il traguardo dei 200 milioni di dollari di incassi. Pensare che, con un budget di soli 39 milioni, la Bullock ha anche accettato un taglio nel suo salario: ovviamente, in cambio di una maggior percentuale dal botteghino...